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Cronaca Chiomonte

No Tav: iniziati i lavori per l'ampliamento del cantiere. "Espropri? No grazie"

Da stamattina gli operai dalla Ltf hanno iniziato a sistemare le nuove recinzioni per il cantiere dalla linea ad alta velocità. Intanto alcuni esponenti No Tav si sono incatenati contro l'espropriazione dai loro terreni

"Resistenza passiva". E' questo l'input che seguiranno gli attivisti del movimento No Tav a partire da oggi nella lotta all'alta velocità, dopo gli scontri avvenuti nella manifestazione di sabato scorso. La strategia è stata decisa durante un'assemblea ieri pomeriggio a Villar Focchiardo. Tra le oltre 400 persone presente ovviamente Alberto Perino, il leader del movimento, che ha spiegato il perché decine di anziani si sono incatenati tra loro in Val Susa. "E' una manifestazione passiva, su terreni di nostra proprietà che non sono mai stati espropriati", il riferimento è all'allargamento del cantiere della Torino-Lione e all'esproprio di alcuni terreni privati.

La solidarietà e la lotta dei No Tav per impedire la confisca dei terreni prosegue questa sera a Giaglione, in cui andrà in scena una fiaccolata. Il timore è quello che già a partire dalla giornata di martedì si dia esecuzione ai provvedimenti.

I terreni al centro della disputa sono stati acquistati nell'arco degli ultimi anni da molti No Tav, proprio per impedire la costruzione della linea ad alta velocità. Quegli spazi di terra sono infatti indispensabili per avanzare nell'opera. Sono fondamentali anche per i manifestanti, i quali sperano nella burocrazia per evitare che invece, all'opposto, che si proceda con l'allargamento del cantiere e i successivi step per la Tav. Il timore di molti è che tutto questo possa trasformarsi in nuove tensioni e scontri.

Intanto già questa mattina sono cominciati i lavori per l'ampliamento del cantiere con l'installazione di alcune reti di recinzione da parte degli operai della Ltf. Per ora non ci sono state tensioni. La Questura fa sapere che l'area in cui si opererà a partire da questa mattina è d'interesse strategica nazionale, così come lo è la baita della Clarea, il luogo simbolo della protesta No Tav.

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