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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vallette

No Tav: domenica di presidi e solidarietà con i compagni arrestati

Presidi davanti alle carceri di Torino e Ivrea, oltre ad una camminata lungo i boschi della Val Susa per documentare i cambiamenti avvenuti in seguito all'allargamento della recinzione del cantiere

E' stata una giornata di presidi da parte del movimento No Tav la domenica appena trascorsa. Il primo poco dopo l'ora di pranzo: un piccolo gruppo di attivisti si è incamminato verso l'area recintata in Val Susa, partendo da Giaglione, e lungo la strada ha scattato numerose fotografie per documentare i cambiamenti del cantiere avvenuto lo scorso 27 febbraio. Massimo Zucchetti, il docente del Politecnico di Torino che sostiene la causa del movimento, sul suo profilo Facebook ha commentato le immagini con queste parole: "E' circondata da barriere, torrette, fili spinati. Sarò esagerato, ma ho visto immagini simili a Dachau e ad Auschwitz".

IVREA Una cinquantina di No Tav si sono radunati davanti al carcere in cui è rinchiuso un loro compagno, arrestato lo scorso 26 gennaio per gli scontri avvenuti in estate in Val Susa. Al presidio di Ivrea si sono viste le bandiere di Rifondazione comunista. Fra gli striscioni, uno diceva "La Valle non si arresta" e un altro "No Olimpiadi? E allora No Tav". E' spuntato anche un cartellone con la scritta Acab, che è l'acronimo di "All cops are bastard'.

VALLETTE Così come avvenuto ad Ivrea, anche davanti al carcere torinese si sono radunati oltre 150 attivisti No Tav per portare solidarietà agli arrestati dello scorso 26 gennaio per gli scontri estivi in Valle di Susa. Gli attivisti si sono avvicinati in diversi punti alle recinzioni del penitenziario, che sono controllate da uno schieramento di forze dell'ordine. Non sono stati segnalati momenti di tensione.
 

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