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Tav, il prefetto ai sindaci: "Evitare saldatura tra movimento no Tav e frange violente"

All'incontro, negli uffici della Prefettura, ha partecipato una quindicina di sindaci dei Comuni delle Valli Sangone e Susa. Continuano le iniziative al presidio della Maddalena a Chiomonte

Evitare la saldatura tra il movimento no Tav della Valle di Susa e le "frange violente" e spostare la protesta dall'area di cantiere in un'altra. "E' quello che ci ha chiesto il prefetto di Torino - riferisce Antonio Ferrentino, sindaco di San'Antonino di Susa - nell'incontro di oggi sulla Torino-Lione".

All'incontro, negli uffici della Prefettura, ha partecipato una quindicina di sindaci dei Comuni delle Valli Sangone e Susa. "Il prefetto - racconta Ferrentino - ci ha spiegato che la presenza dei manifestanti al cantiere della Maddalena di Chiomonte si configurerebbe come un'interposizione fisica e avrebbe un altro significato rispetto alla protesta legittima. E così ci ha chiesto di convincere i cittadini che il cantiere non è la distruzione della valle".

A loro volta i sindaci hanno espresso le preoccupazioni per il clima di tensione avvertito per l'imminente avvio dei cantieri e per eventuali interventi di notte delle forze dell'ordine. "Si è trattato di un incontro cordiale - dice Sandro Plano, presidente della Comunità Montana - durante il quale il prefetto ha ascoltato il nostro punto di vista, anche se non ha preso alcun impegno se non quello di segnalare le nostre istanze al governo. Non ci aspettavamo di più". "Abbiamo anche chiesto - continua Plano - che le istituzioni moderino i toni, smettendo di parlare di militarizzazione del territorio. Infine, abbiamo evidenziato un problema di rappresentatività, chiedendo che ai tavoli di confronto partecipino i Comuni realmente interessati dal tracciato e non gli altri". Il cantiere per lo scavo del tunnel esplorativo a Chiomonte dovrebbe essere avviato entro la fine di giugno.

Al presidio della Maddalena a Chiomonte, di violenza non c'è alcuna traccia.  Continuano le iniziative, senza sosta,dei No Tav. Giovedì 2 giugno, si è presentato per portare la sua solidarietà Ramsahai Purohit, rappresentante dell’Istituto Ghandiano di Jaipur in India. Ha illustrato l’importanza delle tecniche di resistenza non violenta e si è impegnato di sostenere presso il governo italiano le ragioni della lotta della Valle di Susa contro il TAV. Per sabato 4 giugno sono in programma due iniziative che illustreranno, dicono dal presidio, "le profonde radici storiche della valle di Susa".

NO TAV, STORIA DEL MOVIMENTO DAL 2005 AL 2011

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