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Cronaca Chiomonte

No Tav: pietre, lacrimogeni e feriti, termina un lungo week end in Val Susa

Guerriglia per tutto il week end nel cantiere della Torino-Lione a Chiomonte. Nella notte altri scontri con 5 carabinieri rimasti feriti, lanci di oggetti con getti d'acqua come risposta. Manifestazione pacifica nel pomeriggio, presente Haidi Giuliani

A Chiomonte è terminato uno dei week end più duri e con più scontri degli ultimi mesi. E' iniziato tutto venerdì in tarda serata, per poi ripetersi 24 ore più tardi e fino a poche ore fa. Manifestazioni pacifiche, ma anche vere e proprie azioni di guerriglia intorno al cantiere per l'avvio dei lavori per la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Sassaiole e lanci di pietre, bulloni, petardi, bombe carta, palloncini con liquido organico e palline imbrattate contro le forze dell'ordine schierate a protezione dell'area del cantiere si sono susseguite dalla scorsa notte per tutta la giornata. In serata Polizia e Carabinieri hanno risposto con getti di acqua dagli idranti e con il lancio di alcuni lacrimogeni, sia nel corso della notte, sia in mattinata, sia in serata. Proprio in serata, una ventina di manifestanti dell'area antagonista, anarchica e dei Centri sociali, con caschi e altre protezioni - secondo quanto riferito dalla Questura di Torino - é riuscita a scavalcare il primo dei due cancelli di protezione sulla strada dell'Avanà. La Polizia non è potuta intervenire subito per la presenza, proprio davanti al cancello, di due bambini fra i sette e i dieci anni, ma quando si è mossa dal secondo cancello per bloccare i No Tav, questi si sono dispersi per i pendii intorno alla strada.

Uno scontro che ha visto da una parte i manifestanti armati da pietre, petardi, bombe carta, biglie e bulloni e dall'altra le forze dell'ordine con potenti idranti e lacrimogeni. Cinque carabinieri, fra i quali un ufficiale, il capitano Stefano Mazzanti, comandante della Compagnia di Susa (Torino), sono rimasti feriti in maniera lieve alle gambe e alle braccia, colpiti da ordigni artigianali o biglie o bulloni. Sempre in serata, un'altra quarantina di manifestanti hanno bloccato la statale 24 nei pressi di Chiomonte, con gravi disagi per i turisti che stavano scendendo a valle dopo aver trascorso il fine settimana in montagna. Fra i manifestanti è stato notato anche un uomo in passato coinvolto in un'inchiesta su Prima Linea.

Durante il pomeriggio era prevista una manifestazione pacifica dei moderati del movimento No Tav e così è stato. Circa 2000 persone, fra le quali anche alcune centinaia di ex Alpini che hanno dato vita al primo raduno degli Alpini No Tav per protestare contro la Tav ma anche contro la presenza di circa 150 alpini della Taurinense a Chiomonte per attività di supporto alle forze dell'ordine. Sempre nel pomeriggio, nella zona del campeggio No Tav allestito nei pressi dell'area del cantiere, è arrivata Haidi Giuliani, la mamma del giovane Carlo ucciso da un carabiniere durante la manifestazione No global del 2001.

Tra gli applausi della folla che intanto si era riunita per ascoltarla, Haidi Giuliani ha fatto riferimento al figlio, perso dieci anni fa: "Oggi il G8 di Genova è qui. Carlo aveva capito per primo cosa succedeva in Val Susa" e "andò a manifestare a Torino quando furono uccisi Sole e Baleno", riferendosi a Maria Soledad Rosas ed Edoardo Massari, i due giovani anarchici morti suicidi in carcere nel 1998 dopo essere stati arrestati con l'accusa di essere autori di attentati No Tav. "Qui, oggi - ha concluso - stanno violando tutto. Qui c'é il confine della democrazia". I No Tav, infine, su Facebook hanno respinto con sdegno le voci, riprese anche da alcuni siti Internet di news, di un ruolo del movimento nell'incendio alla stazione Tiburtina di Roma.

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