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Cronaca Bussoleno

No Tav bloccano la A32 dopo la sentenza del maxi processo

La sentenza che condanna 47 attivisti del movimento contro il treno ad alta velocità ad otre 145 anni di carcere ha scatenato la reazione di un nutrito gruppo di attivisti che ha manifestato per le strade di Bussoleno in modo pacifico, mentre un altro gruppo di poche decine di persone ha bloccato l'autostrada e altre vie di accesso alla valle.

Dopo la sentenza la reazione della popolazione. Erano circa duecento le persone che si sono ritrovate nella piazza antistante della stazione ferroviaria di Bussoleno per offrire "una prima risposta" alla sentenza arrivata nel pomeriggio contro 53 attivisti No Tav per gli scontri con le forze dell'ordine nel mese di luglio 2013. Un corteo spontaneo ha così attraversato le strade di Bussoleno, in Val Susa, e oltre ai valsusini erano presenti tra le fila del corteo anche diversi anarchici e antagonisti. Ad aprire il corteo uno striscione che riportava la frase, ormai ricorrente, "La valle che resiste". 

Ma la manifestazione, come accade spesso quando si parla di Tav e di chi è contro, ha preso una piega non del tutto pacifica. Una parte dei partecipanti, circa una ventina come precisa la Questura,  ha bloccato l'autostrada A32 per circa un quarto d'ora all'altezza della galleria di Prapontin. Gli attivisti hanno così fermato la viabilità sull'arteria stradale per diversi minuti lanciando sassi e fumogeni contro le forze dell'ordine impegnate per garantire la sicurezza della viabilità e degli automobilisti. 

La polizia ha reagito alla sassaiola rispondendo con il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere la folla. Precisa ancora la Questura che il gruppo di una ventina di attivisti ha operato in autonomia rispetto al corteo pacifico che si è svolto a Bussoleno. Sono stati fermati cinque dei manifestanti, due sono stati rilasciati nell'immediato,  e la loro posizione adesso è al vaglio degli inquirenti. Negli scontri è rimasto danneggiato un mezzo della Polizia, mentre non sono stati registrati feriti tra gli operatori di polizia e tra i manifestanti. 

I tre fermati, due donne classe 1981 e 1993 e un uomo del '55 ,sono stati denunciati dalla Digos per i reati di resistenza aggravata, danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio e accensioni pericolose. Inoltre a una delle due donne fermate è stato sequestrato uno zaino nel quale erano conservati fumogeni e sassi. 

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