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Cronaca

Museo Egizio, la "guerra delle mummie" fa discutere: no di Ornaghi

Le direttrice Eleni Vassilika aveva proposto che le mummie fossero visibili al pubblico solo in qualche raro caso. Contrario il ministro Ornaghi: "Se togli le mummie, togli l'Egizio"

La guerra delle mummie scuote il Museo Egizio. Detto così, sembrerebbe il plot di un film di basso livello. Invece è quel che sta accadendo.

Il ministro alla Cultura Lorenzo Ornaghi non esita a dire la sua a proposito del nuovo allestimento dell’Egizio. "Se togli le mummie, togli l’Egizio. Fin dalla prima volta che venni qui, da piccolo, associai il museo di Torino a questi straordinari reperti. Non ha senso coprire le mummie, rimetterle nei sarcofaghi".

Eleni Vassilika, la direttrice del Museo, pensava invece di poter apportare alcune novità: “Il protocollo dell’International Council of Museums prescrive che i reperti siano restituiti al loro corredo. In ottica del nuovo Egizio, nel 2015, stiamo pensando di propendere per una assai più discreta esposizione delle mummie”.  Secondo il progetto di Vassilika le mummie sarebbero dovute restare dentro i sarcofagi ed essere visibili al pubblico solo in qualche raro caso: "Non ci interessa il macabro non è dignitoso, non siamo un museo antropologico o etnologico, ma trattiamo arte antica" aveva detto a ottobre la direttrice. E aggiunse: "Il nostro percorso museale va ben oltre l’esposizione di qualche mummia"

Ornaghi sembra non essere d'accordo: "Credo ci siano le condizioni per proporre i corpi in maniera più che appropriata - dice alla Stampa -  Trovo i reperti una forma educativa importante per le scuole. Altrimenti cosa si dovrebbe fare, ritirare tutte le reliquie dalle chiese?".
 
Fassino dal Teatro alle Fonderie Limone si dice sostanzialmente d'accordo con il ministro: "L’Egizio è conosciuto per il suo patrimonio di valore mondiale. Lasciamolo dov’è e garantiamo l’esposizione adeguata di ogni bene, mummie comprese". 

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