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Cronaca San Salvario / Viale Diego Balsamo Crivelli

L'accesso alla mostra è ostacolato dall'arrivo della corsa, l'organizzatore: "Istituzioni cieche e insensibili"

Lo sfogo di Brusini su Facebook

"Una tale mancanza di senso civico, educazione e rispetto per il lavoro altrui non mi era mai capitata". È lo sfogo su Facebook di Giampaolo Brusini, autore e produttore della mostra "Noi...non erano solo canzonette" in corso alla Promotrice delle Belle Arti al Valentino di Torino, in viale Crivelli, dopo aver constatato che proprio lì davanti, nella giornata di domenica, era stato posizionato l'arrivo della Mezza Maratona Santander. Una critica, non certo velata, non tanto agli organizzatori dell'evento sportivo, ma all'amministrazione comunale che liberissima di concedere tutte le autorizzazioni per la manifestazione sportiva, avrebbe quanto meno potuto avvisare permettendo così di trovare soluzioni utili a tutti e limitare il più possibile i danni.

Accedere alla mostra della Promotrice domenica, giorno in cui ci si aspetta un maggior numero di visitatori, era infatti praticamente impossibile. Strade di accesso impraticabili, parcheggi chiusi e accesso all'ingresso notevolmente ridotto per via delle transenne che delimitavano l'arrivo della corsa. Senza contare il fracasso causato dagli altoparlanti che sparavano musica ad altissimo volume: un elemento decisamente molesto per i fruitori della mostra dove, come spiega lo stesso Brusini, " la musica ha un ruolo centrale ed emozionale".

"Alla mia richiesta di spiegazioni - ha aggiunto Brusini -, alcuni tizi presentatisi come "avvocato del Comune" (ma senza dirci i nomi, solo rimandando ad atti e ordinanze) ci rispondono che loro con i permessi sono in regola e che sono fatti nostri". E pensare che la mostra doveva essere fatta a Milano: " Mi hanno poi convinto a trasferirla a Torino - ha spiegato -, perché qui c'è bisogno di cultura popolare e per rianimare il parco". E invece, domenica, l'amara sorpresa.

Ma l'organizzatore della mostra alla Promotrice ci tiene a precisare che lui contro lo sport non ha nulla, nè tantomeno contro le corse in particolare: "Semplicemente, l'avessi saputo, avrei collaborato con l'organizzazione per ottenere il meglio per tutti". E ora cosa succederà? Nulla. Brusini terrà semplicemente duro fino al 7 luglio, giorno in cui l'evento si concluderà: "Terrò aperto perdendoci altri soldi - ha concluso - perché resistere è l'unico modo per combattere l'arroganza e la protervia di istituzioni cieche e insensibili". 

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