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Cronaca

Morte Giorgio Bocca, Fassino: "Ha creduto nella libertà e giustizia"

Giorgio Bocca è morto al termine di una breve malattia a Milano, nella città in cui abitava. Era originario di Cuneo, ma durante la sua vita aveva girato moltissimi luoghi

"Un uomo che ha creduto profondamente nei valori di libertà, democrazia, giustizia legalità e ha speso le migliori energie della sua lunga esistenza per affermarli, ispirando ogni giorno la sua straordinaria passione di giornalista e di scrittore a rigore etico, senso dello Stato, spirito repubblicano": così il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Giorgio Bocca.

Tra i grandi protagonisti del giornalismo italiano, Giorgio Bocca, scomparso oggi all'età di 91 anni, ha raccontato nei suoi articoli e nei suoi libri l'ultimo mezzo secolo di vita italiana con rigore analitico e passione civile, improntando sempre il suo stile alla sintesi e alla chiarezza. Nato a Cuneo il 28 agosto del 1920, Bocca iniziò a scrivere già a metà degli anni '30, su periodici locali e poi sul settimanale cuneese La Provincia Grande. Durante la guerra si arruolo' come allievo ufficiale alpino e dopo l'armistizio fu tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. Riprese allora l'attività giornalistica, scrivendo per il giornale di GL, poi lavorando per la Gazzetta del Popolo, per l'Europeo e per Il Giorno e segnalandosi per le grandi inchieste. Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica. (Ansa)

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