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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Uccide il cognato tossicodipendente a colpi di pistola nel cuneese

Esasperato dalla continua richiesta di denaro da parte del cognato, con problemi di tossicodipendenza, il titolare di una ditta di vendita di materiale edile dopo una lite ha gli ha sparato uccidendolo

Tragedia in provincia di Cuneo, a Demonte. Esasperato dalla continua richiesta di denaro da parte del cognato, con problemi di tossicodipendenza, il titolare di una ditta di vendita di materiale edile dopo una lite ha estratto una pistola, regolarmente denunciata, e gli ha sparato uccidendolo. La vittima era il fratello della moglie. Si chiamava Gian Maria Dutto ed era un 43enne celibe.

Fino a poco tempo fa Dutto era ospite di una comunità per il recupero di tossicodipendenti, poi aveva continuato ad essere senza fissa dimora. "Dopo aver visto il cognato a terra e capito di averlo ucciso - ha dichiarato il colonnello Francesco Laurenti, comandante provinciale dei carabinieri di Cuneo - Luca D. ha chiamato il 112 dei carabinieri e si è costituito ai militari subito intervenuti". Sul posto anche il comandante della compagnia carabinieri, competente per territorio, Giuseppe La Torre di Borgo San Dalmazzo ed il magistrato di turno della Procura di Cuneo.

La discussione sarebbe sfociata in seguito alle continue richiesta di denaro da parte di Gian Maria Dutto al cognato, che forse per intimidirlo, avrebbe estratto la pistola. Poi la lite sarebbe degenerata e l'uomo ha sparato. Tutto è accaduto nei locali dell'impresa, attigua all'abitazione, in via San Giovanni, di cui è intestataria anche la moglie dell'omicida, Maria Teresa Dutto. L'omicida - secondo ulteriori particolari trapelati dalle indagini - ha sparato tre colpi di pistola al petto del cognato. La lite tra i due era iniziata nell'abitazione dell'omicida. Presenti anche la moglie (sorella della vittima) e il figlio di otto anni. Poi i due si sono allontanati nel cortile, dove la discussione è tragicamente degenerata. L'inchiesta è stata affidata al pm Alberto Braghin. (Ansa)
 

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