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Cronaca Settimo Torinese

Settimo Torinese e il mondo del baseball ricordano Ernesto Wong: "Se ne è andato per troppa generosità"

I ragazzi della sua società e le loro famiglie si sono ritrovati tutti per ricordarlo dopo il tragico incidente sul lavoro avvenuto al largo della Cina

Non si ferma l'ondata di cordoglio per la scomparsa improvvisa, a causa di un incidente sul lavoro avvenuto su una nave al largo della Cina lunedì 15 aprile 2024, di Ernesto Wong Isasi, il 50enne cubano naturalizzato italiano conosciuto per la sua lunghissima carriera come giocatore e poi come allenatore di baseball. Dalla metà degli anni '90 frequentava il Torinese e dal 2003 aveva preso casa definitivamente a Settimo Torinese insieme alla moglie Emanuela con cui ha avuto tre figli: Alejandro che ha 29 anni, Williams, che ha 18 anni e gioca a baseball nella Major League statunitense con i Texas Rangers, e Kevin di 12 anni.

Prima di trasferirsi in Italia, aveva giocato a lungo con la nazionale cubana. Arrivato a Settimo Torinese, decisivo era stat l'incontro con il presidente di allora del Bc Settimo, Valter Aluffi, che gli aveva affidato il vivaio. Contemporaneamente, però, Wong aveva continuato a giocare al Vercelli, al Senago e al SenagoMilano United, per poi chiudere la carriera proprio al Settimo oltre i 40 anni. Poi il passaggio alla carica di allenatore, ma lui per la società era molto di più, ne era considerato l'anima. Lunedì sera tutti i giocatori di tutte le categorie del Settimo, insieme alle loro famiglie, si sono trovati sul diamante, lo stadio del baseball, di via Torino, dedicato proprio alla memoria di Aluffi, per ricordare Wong.

"Se n’è andato forse per troppa generosità - scrive il baseball Milano -, travolto da quel lavoro che dovrebbe nobilitare e invece si sta trasformando in una carneficina, una vera terza guerra mondiale. L’avevamo sentito la settimana scorsa per organizzare la partecipazione del Settimo Torinese al Trofeo Cameroni, e ci aveva detto che non poteva esserci perché il lavoro in Cina si stava prolungando, ma Wong, anche da così lontano, dava le direttive al suo club per la pianificazione dell’attività sportiva. Un pensiero fisso al baseball che era stato la sua grande passione fin da bambino, quando a Cuba si dava da fare con i manici di scopa, con l’obbiettivo di arrivare in alto dove poi è arrivato, con quelle stagioni passate nella Liga Nacional con Matanzas, la squadra della sua provincia. Poi l’amore per Emanuela, il matrimonio e la possibilità di venire in Italia, a Settimo Torinese, dove comincia un’altra vita, dove diventa anche italiano, trova un lavoro e scopre che pure qui si gioca a baseball".

Poi un ricordo del giocatore: "Ernesto Wong è stato un giocatore generoso, un battitore potente che purtroppo non ha mai avuto l’occasione di poterlo dimostrare nella massima serie, in anni in cui la serie A1 era più elitaria e le regole non gli permettevano di arrivarci. A Cuba giocava in prima ed esterno, da noi, dove come massimo livello ha giocato in A2 con lo United, giocava qualche volta anche in terza, ma quello che si chiedeva ad Ernesto era soprattutto la battuta lunga. E lui in quegli anni ci ha regalato anche un po’ di homer. In maglia rossoblù ha giocato per tre stagioni, collezionando ben 94 partrite a 303 di media con due fuoricampo, contribuendo da protagonista alla conquista della coppa Italia di A2 contro il Reggio Emilia sul neutro di Codogno. Belle stagioni, in cui si cercava di costruire qualcosa di inedito".

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