Addio al dottor Davide Cordero, il pioniere dell'elisoccorso ucciso dal coronavirus
Conosciuto anche per le missioni di solidarietà
È morto nella notte di oggi, martedì 12 maggio 2020, al Policlinico di Monza dove lavorava, il dottor Davide Cordero, 64enne stimato anestesista torinese, tra i pionieri del 118 e dell'elisoccorso in Piemonte. Aveva contratto il coronavirus, che non gli ha lasciato scampo. Aveva lo studio in via Lavazza.
Laureato in medicina nel 1979 all'Università di Torino e specializzatosi cinque anni dopo in anestesia e rianimazione in quella di Ferrara, ha lavorato in diversi ospedali della nostra città e non, ma la sua principale attività è stata quella a bordo degli elicotteri del 118 torinese. Ha all’attivo numerose missioni di recupero ed assistenza di pazienti durante trasporti sanitari.
Insieme alla Croce Rossa, di cui era volontario, ha partecipato a molte missioni in Iraq durante la Guerra del Golfo. Per molti anni è stato vicepresidente dell'associazione Rainbow4Africa, che si occupa di assistenza medica ai cittadini di quel continente. Per questo aveva partecipato anche missioni umanitarie in Ruanda e aspettava la pensione per ricominciare a lavorare in Africa.
Gli amici lo ricordano come "chiacchierone, entusiasta, coinvolgente. Un uomo buono. Un grande amico che è partito per una nuova missione".
Un collega ricorda i suoi ultimi momenti: "Quando i colleghi gli hanno detto che dovevano intubarlo, Davide si è guardato intorno osservando per l'ultima volta quella terapia intensiva dove aveva trascorso tante ore di lavoro, poi con gli occhi lucidi chiudendo e aprendo i palmi delle mani protese verso di loro ha detto 'vi ringrazio tutti' mentre il Propofol in vena lo lasciava andare verso un sonno dal quale non si sarebbe più risvegliato".