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Cronaca Aurora / Via Ciriè

Circoncisione “casalinga”: ascoltati i genitori del neonato, ricercato il sedicente medico

Il bimbo era stato operato domenica all'interno di un edificio di via Ciriè da un ghanese molto conosciuto nella comunità africana

Henry, il neonato morto lunedì mattina dopo la circoncisione “casalinga”, era stato operato il giorno prima all’interno di un edificio di via Ciriè da un ghanese molto conosciuto nella comunità africana torinese e che ora risulta latitante. La polizia che indaga per esercizio abusivo della professione medica e per morte in conseguenza di altro reato, è sulle sue tracce. Sarà l’autopsia, però, a chiarire se il decesso di Henry sia stato provocato da una reazione allergica al farmaco (una dose non congrua di antipiretici) o da un’infezione sorta a seguito dell’operazione. 

La morte del piccolo di un mese e mezzo porta con sé interrogativi e polemiche perché la pratica della circoncisione non è più, da una decina d’anni, coperta dal sistema sanitario. Il dubbio è che la mancanza del servizio gratuito possa spingere una famiglia in difficoltà economiche a cercare altre soluzioni pur di eseguire il rituale.

La madre e il padre di Henry, entrambi ghanesi, sono stati ascoltati dagli inquirenti e risultano indagati così come il sedicente medico. La mamma è una profuga di 35 anni con un permesso di soggiorno umanitario, risulta invece clandestino il padre 32enne.
 

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