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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Incidente in mare, l’imprenditore Busca morto mentre stava facendo un’immersione

Oggi l'autopsia sul corpo del fondatore di "Universo bimbo", esperto subacqueo, che ha perso la vita nelle acque di Santa Manza in Corsica

Secondo i primi accertamenti effettuati dagli investigatori francesi Andrea Busca, esperto di apnea e noto a Torino per aver fondato “Universo bimbo”, venerdì stava facendo un’immersione nelle acque di Santa Manza con la boa di segnalazione ben visibile. Eppure il gommone che l’ha travolto è passato a tutta velocità proprio in quel punto a 300 metri dalla costa, di fronte al lungomare di Bonifacio.

L’imprenditore torinese era in vacanza insieme ad un amico in Corsica, dove la famiglia ha una villa, quando è stato ucciso mentre pescava. I soccorsi sono stati immediati, ma per Busca non c’è stato nulla da fare. Il conducente del gommone si sarebbe subito reso conto dell’accaduto, si sarebbe quindi fermato e avrebbe tentato di rianimare il sub, ma il motore del mezzo aveva provocato a Busca lesioni gravissime tant’è che si è rivelato inutile anche l’intervento di un’ambulanza e dell’elicottero.

I genitori si sono subito recati sull’isola per seguire le indagini e la prima volontà sembra sia quella di dare sepoltura al figlio lunedì. Nella giornata di oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Andrea Busca e gli esami tossicologici sull’italiano alla guida della barca, che aveva affittato il mezzo proprio venerdì mattina a Bonifacio.

La sera prima dell'incidente Busca aveva chiamato Mimmo Blanda, ex commissario tecnico della nazionale di sub e dirigente della Agonismo Sub Torino, per raccontare che si era dovuto spostare dalle sue solite zone perché c'erano troppe barche ed era pericoloso.

Busca, che lascia una compagna e due sorelle, era figlio del noto chirurgo estetico torinese Gian Paolo, mentre la madre Maria Pia è una delle eredi della famiglia Giraudi.

Andrea Busca era un esperto sub, faceva parte della società sportiva subacquea Agonismo Sub Torino e più volte si era qualificato ai campionati italiani individuali di pesca subacquea per la squadra torinese. Il golfo di Santa Manza, dove si trovava quando è stato ucciso, è una specie di santuario per i pescatori subacquei e anche per i surfisti, entrambi costretti ogni giorno a fare i conti con il rischio di essere travolti da una delle tante barche che sfrecciano ad alta velocità.  
 

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