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Cronaca Centro / Via Milano, 18

Morte della piccola Fatima, si aggrava la posizione del patrigno: accusa di omicidio volontario

L'uomo aveva sempre sostenuto che si fosse trattato di un tragico incidente, ma l'autopsia aveva rivelato anomalie

Nuovo ordine di custodia cautelare in carcere nella mattinata di oggi, venerdì 8 aprile 2022, Mohssine Azhar, il 32enne marocchino che lo scorso 13 gennaio fu protagonista della morte della piccola Fatima Skika, caduta dal quinto piano del palazzo di via Milano 18 a Torino e deceduta ad appena tre anni la mattina successiva. Subito dopo era stato fermato lui, completamente ubriaco, e da allora è detenuto.

Il giudice Agostino Pasquariello del tribunale cittadino, accogliendo la richiesta del pm Valentina Sellaroli, che coordina l'accusa e le indagini svolte dalla squadra mobile della questura, ha emesso il provvedimento restrittivo nei confronti dell'uomo, compagno della mamma della bambina. La procura si era sempre opposta alla sua scarcerazione e nei prossimi giorni sarebbero scaduti i termini della custodia cautelare.

Nonostante la sua versione dei fatti fosse stata sempre quella del tragico incidente durante un gioco, secondo gli investigatori, suffragati anche da quanto emerso dall'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi, sono convinti che la piccola sia stata deliberatamente uccisa e da qui hanno formulato un'accusa di omicidio volontario anziché quella di omicidio colposo. Azhar è assistito dall'avvocato Alessandro Sena.

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