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Cronaca Borgo Po / Viale Enrico Thovez, 45

Minaccia di dare fuoco all'operatore del centro di accoglienza di Torino Borgo Po: arrestato

L'aggressione dopo la notifica di un provvedimento di espulsione dalla struttura

Giornata convulsa quella di sabato 9 aprile 2022 al centro di accoglienza per migranti di viale Thovez a Torino, dove alla fine dello scorso gennaio era divampato un incendio che fortunatamente aveva provocato danni solo agli arredi. Questa volta, però, a rischiare di andare a fuoco è stato uno degli operatori della cooperativa Educare, che gestisce la struttura. Nel pomeriggio l'uomo, un marocchino, è stato cosparso di liquido infiammabile da un suo connazionale di 21 anni, che lo ha minacciato anche di dargli fuoco con un accendino che teneva nell'altra mano. La vicenda si è conclusa con l'arresto dell'aggressore da parte delle volanti della polizia, intervenute dopo la chiamata degli altri operatori del centro.

A scatenare il tutto è stato il provvedimento di espulsione dal centro che il 21enne, già gravato da precedenti per furto, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e droga, ha ricevuto in mattinata poiché non aveva firmato negli ultimi tre giorni. Il centro avrebbe inoltrato in prefettura una segnalazione di allontanamento volontario. Lui, a quel punto, è andato su tutte le furie chiedendo all'operatore di falsificare il registro inserendo le firme mancanti in quanto marocchino come lui. Al rifiuto, l'ospite della struttura ha cercato di chiudere il suo interlocutore nella cucina, ma in difesa di quest'ultimo è intervenuto altro personale.

La situazione sembrava rientrata, ma nel pomeriggio il 21enne si è nuovamente scatenato contro l'operatore, appunto utilizzando liquido infiammabile e accendino. Quando gli agenti della polizia sono intervenuti hanno trovato l'aggressore a cavalcioni di una finestra della struttura: diceva di volersi suicidare e che aveva attaccato l'operatore aveva cercato di impedirglielo. Nel frattempo in una stanza aveva anche dato fuoco a una scrivania. La pm Giulia Rizzo della procura cittadina, che coordina le indagini, gli contesta il reato di tentato omicidio. Il giovane è difeso dall'avvocato Ornella Fiore.

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