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Cronaca Rocca Canavese

26 migranti lasciati in piazza, ma solo 5 erano destinati a Rocca Canavese. Il sindaco: "A me nessuno aveva detto nulla"

Arrivati senza preavviso: alcuni erano scalzi, altri in ciabatte. Subito è stata attivata la macchina organizzativa per fornire loro supporto  

Ventisei migranti arrivano in piazza Osella a Rocca Canavese, comune di 1.700 abitanti, ma nessuno ne sa niente. È accaduto ieri mattina quando da un pullman, che ha attraversato l’Italia, sono scesi i passeggeri che nessuno attendeva. Cosa è successo lo spiega il sindaco Alessandro Lajolo: "Alle 12.45  circa alcuni commercianti mi  hanno avvisato dell’arrivo del pullman. Subito con il vicesindaco Franco Balsamo mi sono precipitato in piazza per capire cosa stesse accadendo e per prestare le prime azioni di accoglienza e assistenza. Arrivato in Piazza Osella ho trovato 26 migranti, tra loro uomini e donne tutti giovani, apparentemente senza minori e nessun bambino. Non ho ricevuto nessun preavviso, ma pur non essendo preparati, immediatamente ci siamo adoperati per prestare loro accoglienza offrendo e distribuendo acqua".  

"Sono riuscito a far ritornare indietro il pullman per prendere i 15 migranti"

Grazie alla collaborazione di Samuele Oggianu, operatore di Versoprobo, il sindaco scopre che cinque donne sono effettivamente destinate alla cooperativa Versoprobo di Rocca, la quale accoglie solo figure femminili, ma delle altre 21 persone non si sa nulla. "Dopo alcune telefonate, tra cui prima con la Prefettura, che ringrazio per il prezioso supporto, sono riuscito a capire che alcune di queste persone avevano come destinazione altri centri di ospitalità oltre ai cinque destinati a quello di Rocca. Precisamente: due al CISV, tre alla CRI di Susa e uno a Liberitutti. Degli altri 15 non si conosceva la destinazione. Sono riuscito quindi a far ritornare indietro il pullman per prendere i 15 migranti che sarebbero rimasti invece sul nostro territorio".

L’assistenza di amministrazione, cittadini e commercianti

"Nel frattempo mi sono subito premurato di rifocillarli immediatamente tutti, ed i commercianti delle attività presenti in piazza mi hanno aiutato in questo - aggiunge il primo cittadino -. Ero pronto ad aprire le porte della palestra ed organizzare un campo per dare loro una sistemazione per la notte. A Rocca nessuno deve rimanere indietro. Alcuni erano scalzi, altri in ciabatte. Ripeto non eravamo stati avversari e non siamo preparati per queste emergenze, ma siamo una comunità unita operosa e collaborativa". 

Cosa è accaduto, perché i migranti sono scesi tutti a Rocca Canavese?

"Pare che il pullman sia partito da Siracusa - spiega il sindaco-. Di quei ventisei, solo cinque avrebbero dovuto effettivamente raggiungere Rocca per essere affidati alla cooperativa Versoprobo, che gestisce uno spazio di accoglienza dedicato interamente alle donne migranti. Probabilmente per un errore, e per motivi a me sconosciuti, invece i due autisti hanno fatto scendere in piazza a Rocca 26 persone senza documenti e senza una guida o un accompagnatore. Perché siano arrivati a Rocca io non lo so. Alla fine, il pullman che aveva portato i ragazzi e le ragazze è tornato indietro, ha ripreso i migranti che non avevano ancora trovato collocazione per portarli nei luoghi previsti dalla Prefettura. Intanto sul posto è intervenuta anche la Croce Rossa di Susa e gli operatori dei centri a cui erano destinati".

"Ognuno deve fare la sua parte senza voltare le spalle a questa tragedia"

"Evidenzio come l'episodio di oggi faccia riflettere sul fatto che l'emergenza migranti è un'emergenza che non si limita alle coste siciliane, ma che riguarda tutto il Paese - conclude Alessandro Lajolo-. Non ci sono Cutro o Lampedusa abbandonati e lasciati soli, esiste una sola Italia e una sola Europa. Ognuno deve fare la sua parte nel migliore dei modi senza voltare le spalle a questa tragedia. Per me non esistono migranti, ma persone spaventate da aiutare, che spesso hanno storie terribili alle spalle. Queste persone hanno una dignità come c'è l'abbiamo noi e questa va garantita. Noi vogliamo aiutarli, ma siamo un piccolo centro non strutturato e non preparato per questo genere di accoglienza. Tuttavia ero già pronto ad aprire le porte della palestra, cercare coperte ed offrire a questi ragazzi un ricovero per la notte, magari recuperando delle brandine e sicuramente facendo conto sull'aiuto della squadra di protezione civile di Rocca Canavese di cui faccio anche parte da anni come volontario. Quella di oggi è una storia di vicinanza e di solidarietà sociale che, fortunatamente, si è risolta per il meglio. Il problema dell’immigrazione non è qualcosa che riguarda solo la Sicilia, perché la costa di approdo si trova lì, i fatti dimostrano come siamo tutti coinvolti. L’Italia da anni è al centro di un flusso migratorio continuo, un fenomeno per il quale esprimo la massima solidarietà e vicinanza ai colleghi amministratori siciliani e di tutti i comuni con centri ospitanti".
 

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