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Cronaca

Street food e "nuova tradizione", i 5 kebab (o kebap) più famosi di Torino

Anche se la concorrenza di hamburger e altre specialità si fa sempre più agguerrita, resiste la popolarità dei panini e delle piadine arrotolate con carne arrostita, insalata e salse. Ecco quali sono i kebabbari più noti della città

Il kebab, a Torino, è un’istituzione, una tradizione ormai consolidata. Anche se hamburgerie, paninerie e una grande varietà di altri locali con street food e cibo d’asporto hanno aggredito un mercato di cui per anni i kebabbari sono stati protagonisti incontrastati, questa specialità del Medio Oriente il cui nome in arabo significa “carne arrostita” è ancora consumato in quantità industriali dai torinesi, in particolare dai giovani, che con una spesa solitamente inferiore ai 5 euro possono gustare un pasto completo o uno spuntino a qualunque ora del giorno e, soprattutto, della notte.

Sono molteplici le varianti sul tema (anche nel nome, ma la versione turca kebap è decisamente meno diffusa), ma fondamentalmente sono due i tipi di kebab consumati dai torinesi: a “panino” e “arrotolato” in una piadina. Il primo si chiama döner, (letteralmente döner in turco significa “che gira”, con riferimento allo spiedo verticale rotante), il secondo dürüm (in turco “rotolo”).

Oltre alla carne (solitamente di agnello), nel kebab sono presenti condimenti come insalata, cipolla e le salse, come la harissa piccante, l’hummus a base di ceci e lo tzatziki con yogurt e aglio. Spesso, i kebab di Torino vengono “occidentalizzati” con ingredienti come patatine e mozzarella.

In ogni quartiere della città, in centro come nelle periferie, sono molti i locali dove mangiare kebab. Ne abbiamo selezionati 5 tra i più noti e apprezzati secondo le recensioni di Google e TripAdvisor.

Horas Kebab (via Berthollet 24)

Il kebab di Bahaad Heiwiss, per tutti “Bibo”, è quello più famoso di San Salvario, anche grazie ai modi spiritosi e amichevoli del suo proprietario e gestore. Nelle notti animate della movida torinese, questo kebabbaro è preso d’assalto dai giovani frequentatori dei locali della zona, quasi sempre accolti da Bibo con la frase ironica “il kebab vallo a mangiare al tuo paese”.

Kebab dell’Università (via Sant’Ottavio 31)

Grazie alla sua vicinanza con Palazzo Nuovo, che si trova a un centinaio di metri, questo kebabbaro è una meta obbligata per legioni di studenti universitari, sia all’ora di pranzo sia in serata, per cena o per uno spuntino. Anche i vegetariani apprezzano questo locale, grazie alle falafel di ceci preparate da Mohamed e il suo staff.

Kebaguette (via Borgosesia 88)

Situato nei pressi di corso Monte Grappa, questo mix di cucina araba e francese dichiarato fin nel nome è frutto dell’iniziativa di Khalid El Moutaouakkil, marocchino di Casablanca che a Torino ha portato questo esperimento: né dürüm né döner, qui il kebab è servito in una tipica baguette francese, che si può anche riempire con bagna caoda o altre specialità mediterranee.

Da Demir (piazza Adriano 6/f)

Demir Ergulu è un cuoco turco giunto in Italia nel 1986. Dopo aver lavorato in ristoranti italiani, decise di aprire un locale tutto suo. E così nacque nel 2000 uno dei primi kebabbari di Torino, che serve un kebap (in turco, come Demir) con carne di manzo italiana preparata personalmente dallo stesso Demir.

Belle Epoque (via Mazzini 31/h)

Un tempo in via Fratelli Calandra, ora si trova a pochi metri in via Mazzini. Per tutti i torinesi è semplicemente il kebab di Mido, il titolare egiziano che aprì uno dei primi kebabbari del centro. Ancora oggi, dopo svariati anni, il kebab di Mido è uno dei più noti in città, e si può scegliere anche la versione maxi per una fame esagerata.

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