Il mercato immobiliare stretto nella morsa del carico fiscale
Dichiarazioni del presidente di Fiaip Piemonte Alberto Actis
"Si è appena concluso il 2013, un anno da bollino nero per il mercato immobiliare. Grazie all'evanescenza della politica italiana, anche il 2014, inizialmente più promettente dell'anno precedente, potrebbe essere stagnante esattamente quanto quello trascorso".
Le dichiarazioni del Presidente di Fiaip Piemonte Alberto Actis, sembrano un macigno lanciato sul Governo, chiunque sia il colpevole. In effetti, il carico fiscale contro l'immobile, da parte dello Stato, dei Comuni, insieme alla stretta creditizia delle banche per la concessione di mutui, sembrerebbero un'azione bancaria per attrarre investimenti importati, facilmente gestibili e tassati molto meno del capitale immobilizzato nel mattone.
E' risaputo che le case non hanno le ruote e quindi sono impossibili da spostare e facili da tassare; i capitali liquidi invece sono mobilissimi e gli utili sono tassati molto meno, per cui l'investimento mobiliare risulterebbe più gradito all'investitore.
Ma attenzione. I titoli sono comunque di carta: è vero che l'immobile è molto tassato, ma cosa capita se il titolo sparisce dal mercato?
I dati Istat lo indicano chiaramente, nel primo semestre 2013 c'è una flessione del 37,2% del mattone, una vera debacle. Questa situazione provoca un effetto domino: aumentano le chiusura delle aziende, che operano intorno al mercato immobiliare, non solo le imprese di costruzioni. Le agenzie immobiliari, le imprese di ristrutturazioni, i mobilifici e tutto l'indotto che gira intorno al mattone, sta chiudendo perchè impossibilitato ad operare in un mercato impoverito dalla crisi.