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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Meningite batterica, la regione Piemonte non modifica l’offerta vaccinale

L'Assessorato regionale alla Sanità ricorda che, allo stato attuale, non sono giustificate situazioni di allarmismo

La Regione Piemonte non ritiene necessario modificare l’attuale offerta vaccinale contro le meningiti batteriche: i casi di meningite meningocococcica che si verificano nella regione sono del tutto rari e in diminuzione. L’Assessorato regionale alla Sanità ricorda che, allo stato attuale, non sono giustificate situazioni di allarmismo che rischiano solo di creare problemi agli operatori dei servizi vaccinali delle Asl.

L’attuale calendario prevede in offerta attiva e gratuita la vaccinazione contro la meningite da Haemophilus influenzae b e pneumococco sotto l’anno di età (3°-5°-11° mese), la vaccinazione contro la meningite di tipo C a 13-15 mesi e ai ragazzi di 15-16 anni.

A questi vaccini si aggiunge per i nati dal 1° gennaio 2017 - seguendo le indicazioni del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019- la vaccinazione contro il meningococco B offerta attivamente e gratuitamente (sono 4 dosi somministrate a partire dai 2 mesi di vita), mentre il vaccino contro il meningococco C per gli adolescenti (a 15-16 anni) verrà sostituito da un vaccino tetravalente che protegge contro la meningite di tipo ACWY.

In Piemonte, a partire dal 2008, l’andamento dei casi di malattia invasiva da meningococco mostra una riduzione significativa, pari in media a 1 caso in meno ogni anno su tutta la popolazione piemontese.

Nel 2016, l’incidenza è di 15 casi (5 sepsi e 10 meningiti), pari a 3 casi per 1.000.000 abitanti. Il dato registrato nel 2016 non altera il trend decrescente registrato dal 2008.
Il valore massimo di incidenza si riscontra nel 2009 (6 casi per 1.000.000 abitanti), anno che precede l’introduzione della vaccinazione antimeningococco C in regione.
La letalità per malattia invasiva da meningococco è in media inferiore a 2 decessi per anno. 

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