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Cronaca

In Galleria San Federico un megastore targato Novacoop, è già polemica

I prodotti venduti all'interno del megastore saranno all'insegna della qualità e quelli a marchio Coop dovrebbero mantenere lo stesso prezzo applicato nei supermercati di periferia

Circa 12mila metri quadrati di megastore dove si potrà contemporaneamente mangiare, fare la spesa - rigorosamente bio - e comprare libri. Il tutto in pieno centro città, nel salotto più esclusivo di Torino, la Galleria San Federico, polo di antichità e decoro per i cittadini torinesi.

Ultima trovata di Eataly? Manco a dirlo. L'idea - già concretizzata in progetto - è di Novacoop, pronta ad approdare tra il marmo bianco e nero appena ristrutturato, già il prossimo Natale. E così, assaporare qualche delizia dello chef - il cui nome è ancora top secret - acquistare frutta, verdura o romanzi horror, sarà quasi un gioco da ragazzi. Un investimento da oltre un milione di euro che ha già incontrato il sì di molti e, in particolare di Unipol, proprietaria degli immobili.

Un progetto innovativo, per rilanciare quel centro un po' grigio e nebbioso che a qualcuno non va più tanto a genio. Le polemiche però, sono dietro l'angolo. Sì, perchè, mentre le serrande dei nomi storici del commercio tradizionale di qualità chiudono, la strada per gli iperstore resta, nella maggioranza dei casi, sempre aperta.

Acque agitate anche al Palazzo Civico, prima dell'annuncio ufficiale, mai preso in considerazione. Il consigliere FdI Maurizio Marrone ha, infatti, già annunciato un question time nella giornata di lunedì per verificare sul puntuale rispetto dei vincoli architettonici e culturali previsiti dalle normative di legge. "Evidentemente la Torino del Sindaco Fassino ai soliti 'giganti rossi' come Novacoop e Unipol non sa dire mai no - afferma Marrone. - Vi saranno inevitabili ripercussioni su quella che è la vocazione storica della Galleria".

Se l'amministrazione di Novacoop voleva sconvolgere, c'è sicuramente riuscita. I prodotti venduti all'interno del megastore saranno all'insegna della qualità e quelli a marchio Coop dovrebbero mantenere lo stesso prezzo applicato nei supermercati di periferia. Il nome dello spazio sarà definito entro la prossima settimana, ma tutto dovrebbe ruotare intorno al marchio "Fiorfiore", iltopdella gamma Coop che dovrebbe cominciare proprio da Torino un viaggio che avrà altre tappe come quella piemontese e punteràversol’export.

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