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172 detenuti per associazione mafiosa: al via il maxi-processo

Si è aperto ieri con l'udienza preliminare al carcere di Torino il maxi-processo contro le infiltrazioni della 'ndrangheta. 117 sono i detenuti a seguito dell'operazione "Minotauro"

Si e' aperto ieri il maxi-processo contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in provincia di Torino. L'udienza preliminare di ieri si è svolta nell'aula bunker del carcere di Torino. Le persone per cui l'accusa, sostenuta da cinque pubblici ministeri, ha chiesto il rinvio a giudizio sono 172, di cui 117 sono detenuti nello stesso penitenziario dopo essere stati arrestati nel giugno 2010 dai Carabinieri nel corso dell'operazione denominata "Minotauro".

OPERAZIONE MINOTAURO: 150 ARRESTI

L'accusa per tutti gli imputati è di concorso (per alcuni solo esterno) in associazione mafiosa. L'unico politico tra gli accusati è Nevio Coral (Pdl), ex sindaco di Leini, Comune che il governo ha sciolto per infiltrazioni mafiose. A decidere il rinvio a giudizio, dopo le 25 udienze fissate ininterrottamente fino al prossimo 25 maggio, sarà il gup Francesca Christillin.

Il processo riguarda anche l'amministrazione cittadina e regionale. Il Comune di Torino "si costituisca parte civile" nel processo legato all'inchiesta Minotauro, chiede Roberto Tricarico, presidente della speciale commissione comunale Antimafia, che si è insediata poche settimane fa a Palazzo Civico. "Nella riunione dell'8 maggio - spiega - proporrò agli altri componenti di adottare una risoluzione che impegni l'amministrazione cittadina a costituirsi parte civile. E invito Provincia di Torino e Regione Piemonte a fare altrettanto". "La presenza della 'ndrangheta - prosegue Tricarico - impedisce lo svolgimento ordinato del vivere civile anche nella nostra citta', in campo economico, sociale e politico".

(fonte ANSA)

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