Eternit, "Impossibile difendersi al meglio dopo 30 anni"
L'avvocato difensore del miliardario Stephan Schmidheiny ha anticipato che chiederà l'assoluzione del suo assistito. Dopo 30 anni "i documenti non si trovano e molti testimoni non ci sono più"
Dopo che ieri l'avvocato del barone De Cartier aveva chiesto l'assoluzione per il suo assistito, oggi è stato il turno del legale difensore dell'altro imputato, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, 69 anni, per il quale l'accusa ha chiesto una condanna a vent'anni di reclusione per disastro ambientale. Nell'arrigga l'avvocato Astolfo Di Amato ha anticipato che chiederà l'assoluzione per il suo cliente.
La strategia su cui punterà il legale è chiara. Secondo il legale, un processo celebrato a oltre trent'anni di distanza dai fatti contestati "rende quasi impossibile a chi è accusato difendersi al meglio: i documenti non si trovano, molti testimoni non ci sono più e quelli che ci sono non sono attendibili perché i fatti sono troppo lontani da ricordare". Di Amato ha poi aggiunto che la legge che consente di fare un processo dopo così tanto tempo é da ritenersi illegittima perché, date le difficoltà di un procedimento di questo tipo, urta con il principio di difesa sancito nella Costituzione e tra i diritti fondamentali della Carta Europea.
La difesa del miliardario svizzero ha sollevato cinque eccezioni di illegittimità costituzionale, oltre a un'eccezione di competenza territoriale e due eccezioni di nullità su atti del procedimento. (Fonte Ansa)