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Cronaca

Maxi frode su prodotti informatici, evasi 18 milioni di euro

La Guardia di Finanza li ha scoperti. Due imprenditori erano a capo di quasi sessanta società, alcune delle quali erano finte, e grazie alle compravendite hanno evaso per anni il fisco e nascosto allo Stato 80 milioni di euro

Una maxi frode ai danni dello Stato è stata scoperto dopo una lunga indagine dalla Guardia di Finanza di Torino. Due imprenditori, attivi nel commercio internazionale di prodotti informatici, erano a capo di un giro di false fatturazioni che coinvolgeva 58 società, di cui 42 italiane e 16 straniere in dieci stati esteri. Molte di queste sono risultate fittizie o intestate a prestanome, ma serviva loro per vendere la merce commercializzata in modo finto.

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, anche grazie ad alcune telefonate intercettate, gran parte della merce partiva da società comunitarie e rientrava presso le stesse, senza arrivare mai al consumo finale, con operazioni illogicamente antieconomiche ed a prezzi fuori mercato, con beni comprati, ad esempio a 100 e rivenduti a 90 grazie al mancato versamento dell'Iva a monte da parte di società compiacenti, rappresentate da prestanome nullatenenti. Con il meccanismo scoperto sarebbero stati nascosti al fisco oltre 80 milioni di euro e non pagati 16 milioni di euro di iva.

Le indagini hanno portato all'arresto di due imprenditori di 40 e 47 anni, entrambi residenti a Torino. Oltre alle due persone già portate nel carcere delle Vallette risultano indaganti anche due commercialisti. La lente di ingrandimento della Guardia di Finanza si sposta ora su Lombardia, Liguria, Toscana, Marche e Lazio, regioni in cui avevano sede alcune delle società utilizzate per le finte compravendite.

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