Il bancario torinese pronto ad andare a combattere in Ucraina: "Lo faccio proprio perché la guerra mi spaventa"

Marco Schiara, 53enne bancario di Torino, è pronto ad andare in guerra per l'Ucraina arruolandosi nella 'legione straniera' che si sta formando dopo l'invasione da parte dei russi. La sua famiglia ha già dato la disponibilità all'accoglienza di sfollati, ma per lui non è abbastanza: "Voglio difendere i diritti di quel Paese e di tutta l'Europa. Non dico che debbano farlo tutti, ma io sono disposto a farlo", dice. Lavora in banca da 22 anni, ha il porto d'armi per uso ludico ("ogni tanto sparo al poligono", racconta) ma non ha alcuna esperienza militare a parte il servizio di leva fatto quando era ragazzo nei bersaglieri della compagnia controcarri Goito. Ha due figli, un maschio di 19 anni e una femmina di cinque anni.

Al momento, però, non è scontato che parta: "Domenica scorsa (27 febbraio 2022, ndr) ho preso contatti con l’ambasciata ucraina durante la manifestazione di piazza Castello e ho dato la mia disponibilità ad andare in guerra, ma mi hanno risposto che servono documenti e autorizzazioni: passaporto, visto, autorizzazione delle autorità italiane perché al mio ritorno non vorrei avere problemi, oltre all'autorizzazione del mio datore di lavoro. La mia speranza è che quando tutti questi saranno a posto la guerra sia già finita".

La moglie non condivide la sua scelta ma ha acconsentito a farlo partire e anche lui si dice spaventato dalla guerra, "ma proprio per questo sono disposto a partire. Putin sta dimostrando che le sue mire vanno oltre l’Ucraina, il conflitto potrebbe estendersi con conseguenze ancora più gravi. Se ci fosse un attacco nucleare non sarebbe più al sicuro nessuno, in tutto il mondo. Vivere a Torino o Kiev farebbe davvero poca differenza a quel punto. Purtroppo tanti segnali dicono che stiamo andando in quella direzione. Mio figlio maggiore ha capito le mie ragioni".