Un migliaio di manifestanti questa mattina hanno invaso piazza Castello, sotto la Prefettura, per protestare contro la Manovra del Governo Monti, in una manifestazione indetta dalla Cgil Piemonte. E' stata la prima tappa di un percorso che proseguirà lunedì 12 dicembre con le tre ore di sciopero unitario, proclamato da Cgil, Cisl e Uil con presidi davanti alle Prefetture. Al presidio è intervenuto il segretario generale della Cgil Piemonte, Alberto Tomasso, che ha denunciato il carattere iniquo della manovra, "che ricade, ancora una volta, sulle spalle di lavoratori, giovani, donne e pensionati che hanno già contribuito significativamente a pagare la crisi".

"Particolarmente grave - ha detto Tomasso - è il capitolo riguardante le pensioni. E' pesantissimo lo sfondamento della soglia dei 40 anni di contributi, così come il blocco della rivalutazione delle pensioni medio-basse. Ciò vuol dire che la fascia che percepisce tra gli 800 e i 1.500 euro netti al mese, e sono tantissimi, sarà ancora una volta tartassata. Anche sull'imposta sulla prima casa, per evitare che ricada nuovamente sui redditi medio bassi, noi chiediamo che sia progressiva e che una quota del gettito vada ai Comuni, altrimenti saranno costretti a introdurre nuove tasse per pagare i servizi."

Tomasso ha inoltre sottolineato "l'urgenza di chiarire quale tutela avranno i lavoratori e le lavoratrici che sono e andranno in mobilità, quelli espulsi anticipatamente dal ciclo produttivo, visto che non possono usufruire dei requisiti del vecchio sistema pensionistico". "Infine - ha concluso il segretario generale della Cgil Piemonte - nella manovra non vi è traccia di equità né tanto meno del riequilibrio di un sistema che necessita di un'imposta sulle grandi ricchezze, sulla tassazione vera dei capitali scudati e di una seria lotta alla scandalosa evasione fiscale nel nostro Paese". (Ansa)