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Cronaca Centro / Piazza Vincenzo Arbarello

Manifestazione studenti, 9 agenti feriti e 4 manifestanti denunciati

Sono un migliaio gli studenti e gli aderenti a Cub e Cobas che a Torino sono scesi stamane in piazza per la protesta chiamata Giornata della collera

Una mattinata non certo tranquilla nel centro di Torino. La manifestazione di protesta contro il governo appena insediatosi Monti ha, infatti, paralizzato le vie cittadine mandando il traffico in tilt. Un migliaio di studenti e aderenti a Cub e Cobas sono scesi in piazza in tutta Italia per la "giornata della collera", così come è stata definita. I cortei che si sono mossi per le vie del centro sono stati due, uno dei quali ha marciato verso la sede della Banca d'Italia, mentre altri sono stati ricevuti all'Unione industriale, durante un convegno con esponenti del mondo bancario.

Da dopo le 11.30 però la situazione è degenerata. Gli studenti hanno tentato di sfondare lo sbarramento della polizia, che ha risposto caricando i giovani. In via Lascaris sono state lanciate uova contro gli agenti delle forze dell'ordine, prima di un nuovo scontro in via Santa Teresa.

Le cariche di alleggerimento - fa sapere la Questura di Torino - sono state tre: in via Arcivescovado, via Santa Teresa e via S.Tommaso, ma tutti i tentativi dei manifestanti di forzare il cordone delle forze dell'ordine è stato respinto. A fare parte della frangia più violenta c'erano - stando alla Questura - soprattutto autonomi, che si sono staccati dal corteo formato da alcune migliaia di studenti.

9 AGENTI FERITI E 4 MANIFESTANTI DENUNCIATI E' di 9 feriti tra le forze di polizia e quattro denunciati tra i dimostranti il bilancio - diffuso dalla Questura di Torino. Sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche un funzionario di polizia, un sostituto commissario e 7 operatori appartenenti al reparto mobile di Torino. Tre giovani, due ventenni e un venticinquenne, sono stati denunciati a piede libero per resistenza e violenza a pubblico ufficiale; una ragazza di sedici anni è stata denunciata per favoreggiamento. Tutti sono residenti a Torino o in provincia.

La manifestazione era partita alle 9.30 da piazza Arbarello. "Dopo l’approvazione della manovraccia - scrivono in un comunicato i Cobas -  si costituisce il governo bipartisan Monti, che addirittura ne annuncia un’altra per fine anno. Salutiamo con soddisfazione la caduta del governo Berlusconi, manifestazione-2-2come hanno fatto tutti i lavoratori/trici e i settori popolari che ne hanno subito le disastrose politiche. Ma il governo Monti, per i programmi e la struttura bipartisan, si annuncia altrettanto (o ancor più) micidiale per gli interessi dei salariati, dei pensionati, dei giovani e in genere di tutti i settori più deboli e disagiati. E’ un governo che mette a nudo quanto da anni ripetiamo: il centrosinistra non voleva sostituire Berlusconi per impedirne le politiche antisociali, ma casomai per intensificarle. Il bipartisan Monti intende potenziare le politiche liberiste, promuovendo la libertà di licenziamento, il trasferimento coatto di dipendenti pubblici e il loro collocamento in Cassa Integrazione, anticamera del licenziamento, l’annullamento dei contratti nazionali, l’eliminazione delle pensioni di anzianità e del residuo sistema retributivo, la cancellazione dei referendum di giugno con la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali, la svendita del patrimonio naturale e artistico e le distruttive Grandi Opere (TAV in primis), confermando per il Pubblico Impiego il blocco dei contratti fino al 2014 e per la scuola anche degli scatti di anzianità e la retribuzione dei docenti in base ai grotteschi quiz Invalsi.

Manifestazione 17 Novembre © TM News Infophoto

"Nella manovraccia - si legge - la casta bipartisan non ha inserito neanche un provvedimento che faccia pagare la crisi e il debito a coloro che li hanno provocati! Il 10% degli italiani/e possiede circa il 55% della ricchezza nazionale, almeno 5000 miliardi: basta una tassa dell’ 1% per avere 50 miliardi l’anno. Con una evasione fiscale tra i 300 e i 400 miliardi annui, un taglio, fosse pure del 20%, darebbe altri 70 miliardi. La corruzione nelle strutture pubbliche divora circa 200 miliardi annui: già eliminandola al 20%, otterremmo 40 miliardi: e riducendo le “pensioni d’oro”, cancellando le missioni di guerra e tagliando le spese militari altre decine di miliardi. Tali provvedimenti fornirebbero oltre 200 miliardi annui non solo per aggiustare il bilancio ma per salari e pensioni adeguati, investimenti nell’istruzione e nella sanità, nei servizi sociali, nella tutela del patrimonio naturale ed artistico; per porre fine alla precarietà e garantire un reddito minimo per tutti/e." (Ansa)

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