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Cronaca

Villa Cristina, dipendenti in protesta davanti all'assessorato

Da maggio scorso i dipendenti della clinica Villa Cristina sono senza etribuzione perché non è stata ancora concessa la cassa integrazione. "Non siamo soddisfatti perché non abbiamo ancora alcuna certezza sulle retribuzioni"

I dipendenti di Villa Cristina, casa di cura neuropsichiatrica chiusa dalla Regione perché non aveva fatto i lavori di ristrutturazione richiesti per adeguarsi alle normative, hanno manifestato questa mattina davanti all'assessorato regionale in corso Regina Margherita. Una delegazione è stata ricevuta dall'assessore regionale alla sanità, Paolo Monferino. I 95 dipendenti da maggio non ricevono alcuna retribuzione perché non è stata ancora concessa la cassa integrazione.

Domani i sindacati incontreranno la nuova proprietà, Orpea, che a giugno ha acquistato Villa Cristina. "L'assessore - dice Nicolino Conconi della Uil Funzione Pubblica - ci ha parlato di un piano per ricollocare i pazienti in più strutture con un progressivo rientro dei lavoratori. Non siamo soddisfatti perché non abbiamo ancora alcuna certezza sulle retribuzioni dei lavoratori".

"Finalmente, dopo tante richieste - osserva Marina Orsucci responsabile Sanità Privata Fp Cgil - siamo stati ricevuti dall'assessore. Per noi ci sono grosse responsabilità anche della Regione, aspettiamo la concessione della cassa integrazione". "Finora - aggiunge Massimiliano Mendolia della Fp Cisl - non avevamo mai avuto alcuna risposta alle nostre richieste di incontri e chiarimenti. Sono stupefatto che arrivi ora una proposta che poteva essere fatta già da tempo". L'assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, incontrerà sindacati e proprietà, il 21 settembre per illustrare il nuovo piano industriale e anticipare i tempi di ricollocazione dei pazienti e dei lavoratori. (Ansa)

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