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Cronaca Barriera di Milano / Corso Vercelli, 163

Omicidio di Torino Barriera di Milano, il presunto assassino di Massimo Melis continua il silenzio. Ma il suo avvocato si oppone all'arresto: "Prove inconsistenti"

"Abita lì, normale che sia nelle immagini delle telecamere"

Pur non avendo risposto neppure oggi, domenica 7 novembre 2021, alle domande sia del pm Chiara Canepa che del giudice Valentina Soria (che deciderà entro domani), nel corso dell'udienza di convalida del suo arresto eseguito dalla squadra mobile la sera di venerdì 5, Luigi (per tutti Gino) Oste, il 62enne accusato dell'omicidio di Massimo Melis, operatore della Croce Verde di dieci anni più giovane ucciso con un colpo di pistola la sera di domenica 31 ottobre in via Gottardo, ha chiesto di essere rimesso in libertà.

Il suo avvocato, Salvo Lo Greco, si è infatti opposto alla richiesta di misura cautelare avanzata dall'accusa, sostenendo sia che non c'è alcun pericolo di fuga del suo cliente, che è sempre rimasto a casa, in corso Vercelli 163, e ha continuato a lavorare nel sottostante bar L'Angelo Azzurro, da dove è stato portato via venerdì. Ma non soltanto: il legale ha anche sostenuto che il fatto che l'uomo sia stato immortalato dalle telecamere della zona la sera del delitto non sia dirimente, in quanto lui abita proprio lì. Infine, sostiene anche che le testimonianze non siano adeguatamente circostanziate e siano piuttosto vaghe.

Chi è Luigi 'Gino' Oste

Divorziato con due figlie, Gino Oste si è detto impresario edile, anche se da molto tempo non svolgeva questa professione. Da 13 anni lavorava nel bar L'Angelo Azzurro, che da quando è stato arrestato è chiuso e mostra un curioso cartello che dice "per restauro". Davanti al locale anche persone che dicono di non conoscerlo mentre uno di loro chiude il cancello del bar con un telecomando, ennesima stranezza di questa vicenda segnata evidentemente anche da una buona dose di omertà.

Chi lo conosce dice che sicuramente non è uno stinco di santo (come del resto testimonia il suo curriculum criminale, fatto di arresti per traffico di droga, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale) ma sicuramente non si aspettava che potesse uccidere qualcuno. E comunque non per una donna che riteneva contesa a torto, visto che lei non era la sua fidanzata nonostante le sue continue insistenze e che Melis non era neppure un suo ipotetico concorrente, visto con la donna aveva sì una relazione passata, ma soltanto un rapporto d'amicizia.

Cresciuto alla Falchera, Oste si era trasferito a Barriera di Milano dopo la separazione per vivere insieme a una donna cinese, che era morta qualche anno fa per un tumore e che lui andava sempre a trovare al cimitero. Adesso viveva con i figli di lei e con loro gestiva il bar L'Angelo Azzurro. È una appassionato di giochi di carte e un tifoso dell'Inter.

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