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Cronaca Leinì

Maxi sequestro di acciaio e rame: materiale nascosto in un'abitazione privata

20mila kg di acciaio e 8.320 di rame sulla cui provenienza bisogna ancora fare luce

Balle d’acciaio e cavi di rame privi della guaina in plastica nascosti nell’abitazione e nelle pertinenze della casa dell’amministratore unico di una ditta che si occupa della gestione di rifiuti metallici operante nel torinese. L’operazione, dalla Squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polfer per il Piemonte e la Valle d’Aosta, ha permesso di fare la scoperta nel comune di Leinì.

L’ingente quantitativo di materiale era stoccato su terreno non idoneo di proprietà dell’amministratore unico della ditta, senza le prescritte autorizzazioni. Le attività sono poi proseguite presso la sede operativa dell’azienda, situata in un altro comune del torinese, dove sono state accertate delle incongruenze tra il materiale in entrata, quello in giacenza e quello in uscita. In particolare, la quantità di rame venduta è risultata maggiore della differenza tra la quantità in giacenza dichiarata nei registri e quella in entrata, proveniente da aziende private. 

Il materiale stoccato presso l’abitazione è stato sottoposto a sequestro e l’amministratore unico indagato per la violazione della normativa a tutela dell’ambiente, in particolare per aver condotto attività di gestione rifiuti non autorizzata, mentre prosegue l’attività di indagine volta a stabilire la provenienza del rame ritrovato.

La Polizia Ferroviaria, attiva nel contrasto ai furti di rame, da tempo si è orientata al settore del recupero dei metalli e rottami per andare ad individuare e colpire eventuali filiere di ricettazione e riciclaggio del cosiddetto “oro rosso” il cui furto, in ambito ferroviario, spesso determina ritardi nella circolazione e pesanti disagi per i viaggiatori. 

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