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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Unioni civili, LGBT: "Legge bavaglio per far credere in un Governo gay-friendly"

Flash-mob ieri sera all'incontro organizzato con il ministro Orlando e la senatrice Cirinnà sul disegno di legge sulle unioni civili: "Questa è una legge bavaglio, non ci garantisce l'uguaglianza"

"Dobbiamo farcela ad approvare il provvedimento sulle unioni civili entro il 15 ottobre. La battaglia non si gioca solo in Parlamento, ma anche fuori e abbiamo bisogno del sostegno di tutti". Queste le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando di fronte alla platea che ieri sera ha animanto l'incontro sulle unioni civili alla Festa del Pd. Una platea che non ha mancato di esporre numerosi striscioni a favore del matrimonio egualitario, in difesa soprattutto dei diritti degli omosessuali a contrarre il matrimonio anche qui in Italia, unico paese del blocco centro-occidentale dell'Europa a non prevedere alcun riconoscimento per le coppie omosessuali.

Una legge, quella delle unioni civili (disegno legge Cirinnà), che muove i suoi passi, prima di tutto, nel riconoscimento da parte dell'ordinamento delle coppie di fatto, unioni civili, appunto. Nel disegno di legge sono riconosciuti alla coppia che contrae un’unione civile i diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d’affitto, reversibilità della pensione e i doveri previsti per le coppie sposate: in pratica, si tratta di un’equiparazione quasi totale dei diritti legati al matrimonio. Dal disegno di legge rimangono escluse le adozioni ma si prevede l’estensione della cosiddetta Stepchild Adoption, cioè l’adozione del bambino che è già riconosciuto come figlio di uno solo dei due partner. 

Il disegno di legge, tuttavia, soprattutto dopo l'approvazione di un emendamento proprio nei giorni scorsi, separa nettamente le "nuove" unioni dal matrimonio. La nuova formulazione, infatti, definisce l’unione civile come una "formazione sociale specifica", richiamando un’espressione utilizzata nell’articolo 2 della Costituzione, quello che sancisce i diritti inviolabili dell’uomo. Ed è proprio questo il punto che fa storcere il naso alle associazione LGBT, alle comunità in difesa dei diritti e agli omosessuali stessi. "Questa legge non ci dà tutti i diritti e l'uguagliaza che meritiamo - ha affermato Flavio Romani, presidente di Arcigay - ma può portare l'Italia a fare un enorme passo avanti sul fronte dei diritti che al momento, qui, sono pari a zero".

Al termine del dibattito i ragazzi del Collettivo LGBT Identità Unire si sono alzati in piedi sulle loro sedie, sfoderando striscioni e scambiandosi le fedi nunziali come gesto simbolico. "Le unioni civili sono una legge bavaglio fatta solo per chiudere la bocca al movimento lgbt e per far intendere che il Governo Renzi è gay-friendly".

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