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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Nudi sulle spiagge di laghi e fiumi, ora si può: la Regione dice sì al naturismo

Le aree adibite ai naturisti dovranno essere delimitate e opportunamente segnalate nel rispetto della privacy. Multe anche piuttosto salate per chi non rispetta gli obblighi previsti dalla legge

Via i vestiti, via la biancheria. D'ora in poi sulle rive di fiumi e laghi piemontesi - perchè di spiagge e mare ne siamo sprovvisti - si potrà praticare legalmente il naturismo. Niente a che fare con la mera pratica della nudità: il naturismo è una cosa seria e promuove il contatto più diretto dell'essere umano con la natura, gli animali e l'ambiente. Sarà un po' come trovarsi sull'isola di Adamo ed Eva, anche se ai giorni nostri.

Una vittoria su tutti i fronti per il Movimento Cinque Stelle che nella giornata di ieri s'è visto approvata dal Consiglio regionale la legge che autorizza il naturismo con ben 32 voti favorevoli (il primo firmatario del testo di legge è il consigliere Davide Bono). Un modo concreto per intercettare quei 20milioni di turisti naturisti presenti in tutta Europa che, per sentirsi liberi di esprimere il proprio essere, sono costretti a recarsi in altre parti d'Italia dove il naturismo è regolarizzato - come Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna - o addirittura in Paesi come Francia, Spagna, Croazia e Grecia che del naturismo ne hanno fatto un vero e proprio business.

Il tutto a patto che siano rispettate la privacy, la disciplina e che le aree siano opportunamente delimitate e segnalate attraverso cartelli o analoghi strumenti per assicurare un'adeguata identificazione dell'area che, infine, dovrà garantire la non-visibilità all'esterno. Insomma, una sorta di "giardino privato", un'isola felice dove spogliarsi di indumenti e biancheria senza incappare in sguardi indiscreti. E per chi non rispetta gli obblighi stabiliti dalla legge arriva anche la multa che, in alcuni casi, può sfiorare addirittura 6mila euro.

Ma quali saranno le aree destinate a tale attività? A deciderlo saranno i comuni, i quali potranno destinare al naturismo spiagge lacustri o fluviali, boschi e ambienti di proprietà del demanio o di enti pubblici, vigilando sull'attività svolta: la gestione potrà essere pubblica o privata e i soggetti gestori potranno usufruire di eventuali contributi nel settore turismo.

"Il naturismo come 'metodo di vivere in armonia con la natura attraverso la nudità comune' è una pratica ormai consolidata nel mondo - ha affermato il primo firmatario Davide Bono -. Il testo di legge approvato oggi in Consiglio regionale mira a promuovere anche in Piemonte spazi sia pubblici che privati dove praticare il naturismo. Auspichiamo un rapido intervento da parte dell’esecutivo regionale, in modo da ampliare l’offerta turistica del Piemonte in vista della prossima stagione estiva".

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