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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Barriera di Milano / Via Sandro Botticelli

Via Botticelli: nuova vita per la concessionaria del "lato oscuro"

La concessionaria Sogea negli scorsi giorni è stata abbattuta, dopo che per quindici anni è rimasta abbandonata. In passato era stata teatro di alcune misteriose morti. Sorgerà, al suo posto, un complesso edile con ipermercato

È l’alba di un nuovo giorno per l’ex concessionaria Sogea di via Botticelli, abbandonata da oltre quindici anni. Lo stabilimento è stato abbattuto negli scorsi giorni per conto della Novacoop s.c., che in collaborazione con il Comune e con la società Terna ha dato così il via alla creazione di un’ampio complesso edile, che comprenderà, oltre all’ipermercato (che prenderà il posto della concessionaria), una piazza pubblica, edifici residenziali - tra cui un palazzo di diciassette piani - e parcheggi interrati, per un’area complessiva di circa 30.000 mq.

Via Botticelli non sarà più la via del degrado e della mala vita. L’abbattimento della concessionaria Sogea, un tempo di proprietà dell’Alfa Romeo, ha finalmente messo la parola fine sulle tenebrose vicende di uno dei luoghi più misteriosi della città. “Dark side”, “Creature del male”, si poteva leggere fino a qualche giorno fa sulle cadenti pareti interne dell’edificio, teatro di scene da far raggelare il sangue. Risale al primo agosto 1997 il ritrovamento di Nada Shedu, una prostituta albanese morta strangolata. Sulle cause della sua morte non è mai stata fatta chiarezza: la pista della droga è stata esclusa quando gli investigatori della Mobile hanno puntato il dito contro un assassino seriale di prostitute, che comunque venne assolto (ma condannato per gli altri tre omicidi di cui era accusato) per assenza di prove.

Via Botticelli: abbattuta la concessionaria del "lato oscuro"



Nove anni dopo, il 5 febbraio 2006, un altro cadavere viene rinvenuto tra le macerie della concessionaria. Gli agenti della Polizia Municipale, avvisati dal senzatetto che ha scoperto il corpo, trovano davanti ai loro occhi una scena degna di un film horror. Nel buio più profondo, poco lontano dal rifugio di altri clochard, una torcia illumina il corpo esanime di Ati Mounir Hamed, quarantaduenne tunisino, freddato nella sua improvvisata intimità da tre colpi da fuoco. Il suo corpo è in via di decomposizione, rosicchiato dai topi. Un regolamento di conti per una partita di droga non pagata, si dirà.

Finalmente sorge il sole sulle rovine della concessionaria, abbattute e ripulite di tutto ciò che in anni di abbandono si era accumulato al loro interno. Presto l’operazione sarà completata, e inizierà l’edificazione pianificata il 30 marzo 2011 in Consiglio comunale. L’intera area industriale compresa tra piazza Derna e strada Basse di Stura verrà smantellata e ricostruita con un nuovo volto, nel quadro di una progressiva residenzializzazione di Torino Nord. Del “male” di via Botticelli, si spera, non resterà che il ricordo, accompagnato dall’amara certezza che non basta abbattere quattro mura per scongiurare la disperazione ed il degrado. Quando la luce squarcia le tenebre, chi è costretto a vivere nell’ombra non fa altro che trovare un nuovo riparo.

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