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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Anna Paschetta, una laurea dal letto di rianimazione. "Un esempio per tutti"

Anna è affetta da fibrosi cistica fin da quando è nata. La sua determinazione nel voler concludere il percorso di studi non ha trovato ostacoli neanche dopo gli interventi a cui si è dovuta sottoporre

Centodieci e lode e laurea in Psicologia presa. Una cosa che riesce a molti studenti, ma la storia di Anna Paschetta è diversa. La ragazza ha 25 anni e dalla nascita è affetta da fibrosi cistica. Nella scorsa estate ha subito il trapianto di entrambi i polmoni ed è stata nuovamente ricoverata, a fine febbraio, a causa di una polmonite. La singolare seduta di laurea si è svolta nella stanza di ospedale in cui Anna è ricoverata, con una commissione esaminatrice giunta appositamente dalla Facoltà di Psicologia e guidata dalla docente Silvia Ciariano.

La tesi è stata discussa grazie ad una strumentazione di ultima generazione. "Sono contenta - dice alla fine Anna, che desidera diventare educatrice -, ho studiato per cinque lunghi anni per raggiungere questo obiettivo". Per i genitori Giorgio e Agnese la laurea della figlia è soprattutto una conferma: "Anna è una forza, Anna è speciale - commenta commossa la madre -. Noi diciamo sempre - aggiunge - che nostra figlia è nata con una letterina in più rispetto agli altri bambini. Stiamo imparando a leggere piano piano questa lettera e stiamo capendo che contiene dei grandi valori. Anna è piena di vita - racconta poi la madre -, ha fatto nuoto per anni, ha anche preso il brevetto di bagnino. E' una ragazza speciale".

Secondo la docente che ha guidato la commissione esaminatrice, il risultato raggiunto da Anna ha un grosso significato anche per tutti i suoi coetanei. "Questa esperienza insegna che bisogna combattere - afferma - e che nella vita, se ti impegni, puoi farcela. Siamo tutti molto legati ad Anna - conclude la docente della Facoltà di Psicologia - Ma lei ha fatto tutto da sola, con straordinaria forza; nessun trattamento particolare". Molta soddisfazione anche da parte del professor Marco Ranieri, direttore del reparto di Rianimazione che oggi ha accolto la seduta di Laurea. "Ciò che succede oggi - è il suo commento - dimostra che Terapia intensiva si può aprire, mantenendo gli stessi standard e la stessa efficacia di cura, anche nelle condizioni più estreme". (Ansa)

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