Irregolarità nelle isole ecologiche, l’ispezione di carabinieri del Noe
Nella cintura torinese. Scoperti rifiuti provenienti da attività produttive che dovrebbero sottostare a specifiche modalità di smaltimento
Al contrario, però, si è rilevato che nelle aree ecologiche, talvolta con la complicità degli stessi gestori, vengono conferiti rifiuti provenienti da attività produttive fraudolentemente presentati come conferimenti privati. Questa situazione oltre a costituire condotta illecita, comporta un illecito guadagno per coloro che hanno un’attività produttiva anche piccola, permettendo loro di azzerare i costi di smaltimento dei rifiuti, e, sul versante opposto, determina un innalzamento dei costi di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani con il conseguente ricarico sulla tassa sui rifiuti a danno del singolo utente privato.
Altra criticità deriva dal fatto che alcuni centri di raccolta non registrano né pesano i conferimenti dei privati, ma si limitano alla verifica di unico requisito per il deposito quello della residenza nel territorio di competenza del cittadino, con la conseguente impossibilità di tracciare i rifiuti, facilitando di fatto i conferimenti illeciti.
Sono state irrogate sanzioni amministrative a carico di alcune imprese, anche individuali, che conferivano rifiuti provenienti dalla loro attività produttiva spacciandoli come domestici, in particolare rifiuti da demolizione, scarti di lavorazione dei serramenti in legno e parti di autovetture. Per quanto riguarda le “isole ecologiche” sono in corso accertamenti per valutare le responsabilità dei gestori delle singole aree.