Irregolarità nelle isole ecologiche, l’ispezione di carabinieri del Noe
Nella cintura torinese. Scoperti rifiuti provenienti da attività produttive che dovrebbero sottostare a specifiche modalità di smaltimento
Situazioni di gestione eccellente accanto a criticità ed irregolarità spesso assai diffuse, con una situazione paradossale da descrivere. I controlli condotti negli ultimi mesi dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Torino nelle isole ecologiche hanno permesso di delineare un quadro di insieme abbastanza soddisfacente.
I centri di raccolta dei rifiuti urbani posti sotto osservazione sono quelli dei comuni della cintura del capoluogo piemontese che ricevono i rifiuti ingombranti.
La situazione paradossale evidenziata a Chieri: una stufa di recupero (foto) adattata artigianalmente, alimentata con gli stessi rifiuti conferiti e accesa di fianco al cassone per la raccolta dei rifiuti plastici, con evidente pericolo di provocare un incendio.
Le “isole ecologiche” sono state create per permettere lo smaltimento di quei rifiuti domestici, cosiddetti “ingombranti” o quelli, sempre domestici, ma pericolosi. Nelle isole ecologiche non si devono conferire rifiuti provenienti da attività produttive anche artigianali che sono soggette a specifiche modalità di smaltimento.