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Cronaca Barriera di Milano

Scopriamo i quartieri: intervista a Nadia Conticelli, presidente della circoscrizione Sei

Nadia Conticelli, ex coordinatrice dei presidenti delle dieci circoscrizioni, è in carica dal 2011. Riviviamo con lei problemi e sogni dei quartieri della periferia nord

Quartieri in odore di cambiamento, quartieri storici. La circoscrizione Sei vanta zone molto problematiche come Barriera di Milano e Falchera e altre in via di rinnovamento come Villaretto, Barca e Bertolla. A dirigere il consiglio dal 2011 è la presidente Nadia Conticelli, in passato già vicepresidente della stessa Sei e coordinatrice di tutti i presidenti delle circoscrizioni.

Qual è il bilancio di questi primi due anni?


La pesante crisi economica da un lato ha favorito la creazione o il potenziamento delle reti territoriali, rendendo più stretto il rapporto tra associazioni, istituzioni, cittadini. Dall'altro ha condotto a mirare in maniera molto precisa le nostre scelte, ad esempio investendo le risorse del quartiere, per altro sempre più scarne, prevalentemente in manutenzione del verde, delle aree gioco e in interventi di stampo sociale ed educativo. Si é cercato di concentrarsi su quello che impatta maggiormente sulla qualità della vita dei cittadini.
Per la zona nord però é anche arrivata l'ora di alcuni progetti strategici: da Urban che risistemerà molto dello spazio pubblico in Barriera di Milano, al Piano Città che dovrebbe affrontare alcuni dei nodi più pesanti della riqualificazione di Falchera (ambiente, viabilità, giardini, scuole). É stato poi affrontato dalla giunta il tema degli insediamenti rom cittadini che gravano per oltre i due terzi sul territorio e sugli abitanti della circoscrizione Sei. Per questo attendiamo la fase operativa.


Parliamo delle eccellenze del suo territorio?


La prima eccellenza di questo territorio sono le persone, la vitalità, il senso di appartenenza e di comunità, la disponibilità a mettersi in gioco e a sperimentare strade nuove. Lo si vede nella solida tradizione del tessuto associazionistico impegnato in campo sociale, culturale e aggregativo, dalla quantità e qualità di società sportive, che mantengono un livello alto dello sport di base, grazie alle quali in circoscrizione é possibile cimentarsi, e non solo a livello dilettantistico, in numerose discipline. Negli anni si sono poi sviluppate anche esperienze culturali interessanti e di eccellenza in campo culturale come i Centri Spazio 211 o El Barrio, il Teatro Marchesa,  il Bunker, i Bagni di via Aglié, Artegiovane di via Crescentino, Cantiere Barca, che é arrivato fino al Moma di New York e il centro Interculturale delle donne Alma Mater.


Ma quali sono i problemi ancora da risolvere?


Il tema della sicurezza si affronta certamente con politiche integrate, come i progetti di riqualificazione dello spazio pubblico e gli interventi di tipo sociale, ma non basta. Il senso di legalità si costruisce soprattutto non lasciando spazi al proliferare della criminalità e dei comportamenti illeciti. Barriera di Milano non é un quartiere più insicuro di altri, ma camminando in alcune strade si percepisce un senso di impunità diffuso che quasi sembra tollerare e legittimare azioni asociali o illegali, dallo spaccio, ai locali dubbi, ai muri trasformati in orinatoi o i cassonetti in discariche abusive. Questo va sanzionato, altrimenti gli sforzi di riqualificazione vengono vanificati.
  

Qual è il sogno per il futuro?


Un solo. Che i progetti costruiti in questi anni trovino attuazione rapidamente, secondo i programmi stabiliti. Gli interventi previsti con  Urban, con il Piano Città o con la delibera per lo sgombero di Lungo Stura Lazio e gli interventi in via Germagnano, sono stati progettati e confrontati con il territorio spesso con grande fatica, perché é difficile immaginare un volto nuovo per  un quartiere. Spesso i cittadini che invocano il cambiamento poi fanno fatica ad accettarlo. Si ha paura di cambiare in peggio, mentre dovremmo tutti concentrarci nello sforzo di guidare il cambiamento verso il meglio. Il desiderio che mi sforzo di vedere realizzato per questo territorio é che l'amministrazione mantenga temi e impegni dismettendo quella patina di scetticismo che si é formata col tempo e con l'inerzia di chi avrebbe dovuto affrontare quei problemi. Questa é una zona che ha molto da dare ancora alla Città, ma prima deve ricevere, attenzione e i

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