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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Madonna di Campagna / Via Stradella, 192

Scopriamo i quartieri: intervista a Rocco Florio, presidente della circoscrizione Cinque

Rocco Florio è il presidente della circoscrizione Cinque che comprende i quartieri Vallette, Lucento, Madonna e borgo Vittoria. Rivolgiamo a lui alcune domande sui problemi e le riqualificazioni in atto in queste zone

Rocco Florio è il nuovo presidente della circoscrizione Cinque che ha preso il posto della storica ex presidente Paola Bragantini. Un territorio molto vasto che comprende i quartieri Vallette, Lucento, Madonna di Campagna e borgo Vittoria.

Qual è il bilancio di questi primi mesi?

I primi mesi sono stati utilizzati principalmente ad affinare i rapporti,i programmi, le strategie  con i colleghi della Giunta e del Consiglio.  Conto molto su un lavoro fortemente collegiale e condiviso che coinvolga l’associazionismo giovanile, sportivo, socio assistenziale,  il popolo della terza età, le scuole e con le parrocchie, insomma una  grande squadra che lavora nell’interesse del proprio territorio tutto.

E’ proprio questo lavoro di squadra e  di condivisione progettuale  che ci ha consentito di superare senza grandi traumi e forti tensioni lo scoglio del bilancio, nonostante i continui tagli a cui siamo stati sottoposti. Questo ci  consente di dire che il lavoro di questi primi mesi è stato molto proficuo e ci permette di guardare al futuro con più serenità.

Quali le novità in arrivo per i quartieri?

Questa è la legislatura dello sviluppo della zona nord della città e ritengo che le opere strutturali alle quali si sta lavorando hanno l’obiettivo di allineare questa parte del territorio alla restante parte della città. Penso alla spina centrale lungo corso Venezia, al sottopasso della ferrovia Torino-Ciriè-Lanzo in corso Grosseto che modifica rigorosamente la centralità del nostro quartiere, con la conseguente demolizione della sopraelevata, il riordino dell’incrocio, la costruzione della pista ciclabile su Corso Grosseto.

Ho chiesto, inoltre, all’assessore all’Urbanistica di riprendere il progetto della Spina Reale che collega Torino con Venaria lungo il vecchio tracciato storico, un  modello ciclopedonale di grande valore storico. Importanza strategica di grande valore storico culturale riveste la variante del castello di Lucento residenza sabauda, alla quale sto lavorando con  un comitato istituzionale e varie associazioni che operano nel quartiere per  realizzare un polo culturale che vede coinvolti  il nostro centro di Documentazione Storica e la biblioteca Cognasso.

La variante cosiddetta impropriamente Tyssen apre una grande opportunità nel nostro quartiere infatti l'unione tra le aree verdi del parco della Pellerina, del parco di Lucento ed il nascituro parco urbano di spina Tre possono - se debitamente messi in rete - generare per bellezza e dimensioni il secondo parco del Valentino della nostra città.

Parliamo delle eccellenze del suo territorio?

Al centro della nostra eccellenza ci sono le persone, i luoghi dove loro esercitano la vita quotidiana,  i nostri dieci centri d’incontro, i due centri anziani, i tre centri giovanili, le nostre bocciofile, le nostre associazioni sportive, commerciali, laiche e cattoliche, il nostro Centro di Documentazione Storica, le nostre scuole pubbliche e private, che insieme fanno rete per far vivere, animare ed allontanare la solitudine di questo importante pezzo di periferia.

Al Sindaco ho chiesto di inserire la zona Nord nei percorsi turistici della città mettendo in luce alcune eccellenze (la chiesa Nostro Signore della Salute, la via Chiesa della Salute, il castello di Lucento, la chiesa SS.Bernardo e Brigida, il nuovo Juventus Stadium.

Ma quali sono i problemi da risolvere?

Chi fa questo lavoro istituzionale ha sempre problemi da risolvere, guai a pensare che  risolti i problemi programmatici con cui ci siamo impegnati con gli elettori abbiamo assolto il nostro compito; nella nostra azione politica siamo tutti i giorni impegnati  a pensare modelli innovativi, utili alla crescita della nostra periferia con la modernità che Torino in questi anni si è data.

Il primo problema da risolvere è spingere le nuove generazioni  verso una ritrovata  fiducia nella città di Torino e alle sue periferie; è importante farli crescere pensando che le trasformazioni  del presente potranno in un prossimo futuro diventare sviluppi occupazionali tali da consentire loro di radicarsi nel quartiere.

Qual è il sogno per il futuro?

Veder realizzate le novità sopra espresse e consolidare le eccellenze del nostro quartiere in un sistema integrato con la città. Poter parlare di parcheggi pertinenziali, di isole pedonali senza che queste siano un tabù, di valorizzare le vie commerciali come gallerie a cielo aperto, non far morire il piccolo commercio di prossimità, valore inestimabile.

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