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Cronaca

L'assessore Porchietto: "Abbiamo lavorato per tenere in piedi il tessuto produttivo piemontese"

L'assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto ci parla della sentenza del Tar che obbliga il ritorno alle urne, del duro lavoro in Regione e delle prossime elezioni

Sarà ufficialmente assessore regionale ancora per un paio di mesi, poi chissà. Ma quella che Claudia Porchietto potrebbe lasciare è un'eredità pesante e delicata per chi verrà dopo di lei. In tema di Lavoro non si è certo risparmiata in questi quattro anni: con la crisi economica quotidianamente ha avuto a che fare con le tante aziende in difficoltà in Piemonte, con "persone umane" che hanno perso, hanno rischiato di perdere o ancora potrebbe perdere la propria occupazione. Tra queste si ricordi la De Tomaso, la Beltrame, la Agrati e la Csea. La questione diventa presto delicata pensando, un esempio su tutti, che a inizio maggio scadrà la cassa integrazione per i lavoratori della De Tomaso e a fine mese sono previste le elezioni regionali che potrebbero portare a capo dell'assessorato al Lavoro un nuovo volto, che quindi dovrà velocemente prendere in mano la situazione con tempistiche decisamente stette. "Le Giunte regionali sono fatte da persone - sottolinea l'assessore Porchietto -. Ovunque c'è chi lavora e chi non lavora, ma comunque dietro l'assessore c'è una struttura. Certo è che chi arriverà si assumerà la responsabilità di prendersi in mano tutto il lavoro. E anche chi ci ha mandato a casa si assumerà questa responsabilità. Questo è un assessorato difficile, non penso ci sarà la fila per aggiudicarselo - aggiunge Porchietto -. Non ci siamo limitati in questi quattro anni a certificare la morte delle aziende, ma abbiamo lavorato per tenere in piedi il tessuto produttivo piemontese".

SENTENZA DEL TAR - Come ormai noto, a fine maggio i cittadini piemontesi saranno chiamati nuovamente alle urne per eleggere il Consiglio regionale e il Presidente della Regione Piemonte. Questo per via della sentenza del Tar, e successivamente di quella del Consiglio di Stato, sul ricorso presentato in primis dall'ex Governatrice Mercedes Bresso. "Ci è rimasto l'amaro in bocca perché a decidere la fine della legislatura non sono stati i cittadini ma una sentenza del Tar. Noi sappiamo di aver lavorato bene in questi anni, ma purtroppo così facendo la gente penserà sempre peggio della politica. E' difficile immaginare un governo senza politica".

IL LAVORO SVOLTO - Non ha peli sulla lingua Claudia Porchietto. "Ho lavorato spesso 14 ore al giorno" ripete più volte fiera per aver lottato per garantire un futuro ai lavoratori delle aziende piemontesi. "Per colpa di alcuni giornali la gente ricorda bene le mutande verdi di Cota - ci dice -, ma si sarebbe potuto dare più risalto anche ad altre cose più importanti che sono state fatte, come i soldi che abbiamo recuperato in questi quattro anni, nonostante ci siano stati molti tagli da parte del Governo di Roma. Arriviamo da anni in cui si sono accumulati i debiti. La gente non lo sa, ma si sono accumulati disallineamenti tra i conti regionali e quelli delle aziende sanitarie, il che ha fatto sì che ci ritrovassimo con un enorme debito ancora prima di cominciare. Non voglio dire che sia solo colpa di chi c'era prima di noi, ma ci siamo trovati appunto con una Sanità fortemente indebitata, a cui si sono aggiunti i meno fondi governativi, come successo per i Trasporti. Eppure siamo riusciti a lavorare migliorando sensibilmente le cose".

LE PROSSIME ELEZIONI DI MAGGIO - L'assessore Porchietto è stata messa tra i possibili candidati alla Presidenza della Regione per la coalizione del centrodestra. Un'ipotesi che sarebbe stata lanciata direttamente da Angelino Alfano, anche se lei non conferma. "Spero che in questa settimana si decida il candidato, ma non sarò io - ci confida, anche se le sue sembrano più parole di circostanza -. Gilberto Pichetto (l'altro possibile candidato, ndr) è un amico e a molta esperienza. Se dovesse essere lui il candidato sarò felice. In questi casi si segue anche una logica nazionale e non solo territoriale. Una cosa che secondo me sarebbe utile, e parlo anche da cittadina, è cambiare quanto avvenuto fino ad oggi in cui si metteva il candidato Presidente al centro di tutto. C'è bisogno di essere chiari fin da subito con gli elettori e dire loro quale squadra salirà al Governo del Piemonte, o comunque chi saranno gli assessori a capo degli assessorati più delicati". A circa due mesi dalle elezioni lo sfidante di Sergio Chiamparino (Pd) e Davide Bono (M5S) non è stato ancora deciso se per il centrodestra verrà scelto da Roma, oppure se saranno fatte le primarie di coalizione, ipotesi che troverebbe d'accordo sia Fratelli d'Italia che Nuovo Centro Destra. "Le primarie sarebbero possibili perché ci sono diverse persone competenti e di spessore, a differenza del centrosinistra che o candidava Chiamparino… o candidava Chiamparino, non avevano alternative. Bresso con tutti i danni che ha fatto in passato non poteva certo essere candidata".

MOVIMENTO 5 STELLE - Si dice che "tra i due litiganti il terzo gode". In questo caso tra il centrodestra e il centrosinistra c'è la "quasi incognita" Movimento 5 Stelle che ad inizio settimana ha ufficializzato il candidato alla presidenza Davide Bono, attuale consigliere regionale. "Sono da tenere assolutamente in considerazione - ammette Porchietto -. Sono la terza forza, ma aggiungo anche che governare non è come fare opposizione. C'è un'esposizione maggiore, ci si scontra con la 'real politic' e con i conti, i bilanci e il tanto lavoro da fare. Davide Bono lo rispetto perché si è dimostrato una persona seria. Non condivido tante cose del suo pensiero, ma devo ammettere che ha sempre lavorato per portare avanti quello in cui crede".

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