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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il carcere delle Vallette in Parlamento: due interrogazioni su "clima opprimente" e "promozioni facili"

Disagi della polizia penitenziaria

Due interrogazioni sono state presentate in Parlamento a febbraio 2019 sul carcere di Torino.

La prima, in particolare, verte sulla vicenda dell'omicidio-suicidio dell'ispettore Giampaolo Melis, ucciso a colpi di pistola dall'assistente capo Giuseppe Capitano, che poi si tolse la vita con la stessa arma nel dicembre 2013. Dopo che la quarta sezione civile del tribunale di Torino ha condannato l'amministrazione penitenziaria a risarcire per oltre 870mila euro la famiglis Melis, il deputato di Fratelli d'Italia Ciro Maschio ha presentato una interrogazione al ministro della giustizia, Alfonso Bonafede. Nel documento, ricorda che la causa dell'omicidio-suicidio viene attribuita dalla sentenza che dispone il risarcimento "all'onnipresente e opprimente clima di tensione, disparità, disorganizzazione e confusione all'interno del luogo di lavoro". E sostiene che "a seguito di detto episodio sarebbero emersi numerosi altri casi di grave disagio sul posto di lavoro, pare spesso attribuiti alla cattiva gestione dell'apparato amministrativo". Maschio cita, in particolare, il caso di un commissario capo "coinvolto in una serie di indagini per atti incompatibili con la sua professione e per le posizioni di responsabilità ricoperte". Per questo motivo, interroga il ministro "se sia a conoscenza di questi fatti e quali interventi intenda adottare per migliorare le condizioni degli agenti di polizia penitenziaria".

La seconda interrogazione parlamentare sempre al ministro della giustizia Bonafede porta la firma del senatore Lucio Malan di Forza Italia, che invece tratta dell’ispettore della polizia penitenziaria che è stato promosso malgrado i guai con la giustizia e i sospetti di aver preteso una percentuale dai fornitori, del 5 per cento, in denaro o in merce, per favorire gli acquisti a favore del carcere. "Se le cose stanno così - scrive il parlamentare - chiedo come i rilevanti avanzamenti di carriera dell’agente menzionato, che necessitano di valutazioni positive da parte dei suoi superiori, siano compatibili con le citate vicende giudiziarie e disciplinari e con gli incarichi specifici a lui assegnati nelle medesime strutture, nelle quali sono avvenuti i fatti per cui è stato condannato". E aggiunge "quali provvedimenti siano stati presi o si intendano prendere per porre rimedio alla grave situazione di disagio presso il carcere di Torino".

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