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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Aurora / Corso Giulio Cesare, 26

Inseguimento col machete a Torino Aurora, scarcerato il giovane

La sua difesa: "Sono io l'aggredito e quell'arma non era neanche mia, l'ho raccolta per terra"

Il ragazzo marocchino di 28 anni protagonista dell'inseguimento col machete dello scorso mercoledì 1 giugno 2022 nel quartiere Aurora di Torino è stato scarcerato nella mattinata di oggi, lunedì 6, dal giudice Piergiorgio Balestretti che ha accolto la richiesta dell'avvocato Francesca D'Urzo, che difende il giovane. Per lui è stato disposto nuovamente l'obbligo di firma, che aveva già al momento del fatto per un precedente episodio di ricettazione. Il ragazzo, accusato di lesioni aggravate dal pm Enrico Arnaldi di Balme (sostituito in udienza dal vice-procuratore onorario Sabina Merlatti), ha ringraziato il giudice, che pronuncerà la sentenza sull'accaduto verosimilmente già mercoledì 8, e ha anche scritto una lettera a una signora anche lei marocchina rimasta lievemente ferita da un frammento di bottiglia nel corso del parapiglia: "Sono dispiaciuto".

La versione del ragazzo è quella della legittima difesa: "Sono io la vittima dell'aggressione da parte di cinque spacciatori alla fermata del tram di corso Giulio Cesare all'angolo con corso Emilia - ha raccontato -. Quel machete (che gli era stato trovato addosso dalla polizia ancora insanguinato al momento dell'arresto avvenuto su un mezzo della linea 4, ndr) non era neanche mio, l'ho solo raccolto a terra per difendermi". Stamattina alcuni testimoni hanno confermato che c'era un gruppo di persone armate di coltelli, spray urticante e altre armi di fortuna (una catena per biciclette, una stampella) che avrebbe aggredito l'imputato. Questi ultimi avrebbero avuto anche un machete. Naturalmente la testimonianza andrà vagliata e confrontata con quelle dei testi dell'accusa.

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