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Cronaca Chiomonte

Indagato il leader dei No Tav Perino per istigazione a delinquere

Alberto Perino e Francesco Richetto risultano indagati dalla procura di Torino per istigazione a delinquere. L'attivista Luca Abbà, invece, è stato condannato per aver tagliato le reti del cantiere

Alcuni dei volti più noti del movimento No Tav, il leader Alberto Perino e Luca Abbà, sono stati raggiunti da due provvedimenti giudiziari per vicende legate a diversi anni fa.

Alberto Perino, insieme all’attivista Francesco Richetto, è indagato dalla Procura di Torino per istigazione a delinquere. I due hanno già ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, l’atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Da quanto si legge nella nota del pubblico ministero, i fatti contestati risalgono al 25 luglio 2012 quando a Bussoleno, durante una conferenza stampa in cui si parlò della marcia popolare che si sarebbe fatta tre giorni dopo da Giaglione a Chiomonte, i due attivisti fecero dichiarazioni ritenute istigatorie dal pm Antonio Rinaudo. “Istigazione a delinquere - è spiegato - per aver dichiarato illegittime le recinzioni del cantiere di Chiomonte e per aver detto che il movimento avrebbe provveduto più volte a danneggiarle”.

Nessun rinvio a giudizio invece per Luca Abbà, ma una condanna a pagare 3.750 euro per danneggiamento. L’attivista, passato alla cronaca per essere caduto da un traliccio in Valsusa durante una manifestazione di protesta e aver rischiato seriamente la vita, tornò in Val Clarea dopo diversi mesi di ospedale e, simbolicamente davanti a decine di persone, tagliò le reti della recinzione poste a protezione del cantiere del Tav. Luca Abbà è stato condannato insieme alla compagna a 15 giorni di carcere, pena tramutata nella multa da quasi 4mila euro.

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