Addio a Sabino, una roccia sul ring e un papà dolcissimo
Morto nell'incidente stradale
Un duro sul ring. Difficile da battere in qualsiasi disciplina affrontasse: grappling (dove aveva ottenuto un titolo italiano), kickboxing e anche pugilato tradizionale. Ma a casa era un papà dolcissimo per i suoi due figli, un maschio e una femmina.
Sabino Cannillo, morto a 42 nell'incidente stradale avvenuto sabato 13 luglio tra Piscina e Frossasco, era uno dei tanti ragazzi del quartiere Vallette diventati uomini. Era conosciuto e apprezzato da numerosissimi amici, che in questi giorni lo piangono sui social network.
Nella vita di tutti i giorni faceva l'operaio, ma la sua passione, come abbiamo detto, erano le arti marziali. Era un cultore della forma fisica e non passava giornata senza che si allenasse. Era il sogno di qualsiasi allenatore.
"A volte - scriveva lui su Facebook - nella vita bisogna affrontare cose che si pensa di non essere in grado di fare. Ma gli unici limiti esistenti sono quelli della mente. Oltrepassandoli tutto diventa realizzabile".