Restano otto gli indagati per il gigantesco incidente in autostrada di Salbertrand: sono conducenti e funzionari
Ai primi contestato il mancato rispetto dei limiti di velocità, ai secondi l'organizzazione del piano neve. Vi furono 29 mezzi coinvolti e due morti
Restano otto, da 31 che erano in partenza, le persone indagate per l'ipotesi di reato di omicidio e lesioni stradali, per la vicenda del gigantesco incidente avvenuto la mattina del 13 febbraio 2021 sull'autostrada Torino-Frejus a Salbertrand, in cui rimasero coinvolti 29 automezzi e morirono due persone: Francesco Armentaro, 37enne di Caselette, e Michelanna Giachino, 71enne di Torino. Il procedimento è nella fase della chiusura indagini, che precede quella della richiesta di rinvio a giudizio. Gli otto indagati rimasti sono tre automobilisti e cinque dirigenti della Sitaf, la società che gestisce la tratta. Per altre 23 persone, quindi, è stata chiesta l'archiviazione.
Secondo i pm Fabiola D'Errico e Giorgio Nicola, che hanno coordinato gli accertamenti e le investigazioni della polizia stradale di Susa, i tre automobilisti (difesi dagli avvocati Francesco Bosco, Stefano Garbarino e Federico Morbidelli) devono rispondere di avere percorso la tratta a una velocità superiore ai 120 chilometri l'ora, infrangendo di molto il limite previsto in quelle particolari condizioni meteorologiche. I funzionari (tutti difesi dallo studio capeggiato dall'avvocato Giovanni Lageard), invece, avrebbero responsabilità dal punto di vista delle procedure e dell'organizzazione del piano neve (per esempio nell'organizzazione del passaggio dei mezzi spargisale, ma non soltanto).