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Cronaca

Inchiesta sugli pneumatici pericolosi, disposti nuovi controlli

Per ora la Pirelli è l'unica ditta ad essersi adeguata alle prescrizioni imposte per la conservazione delle gomme. Con un "cattivo mantenimento" gli pneumatici rischiano di essere pericolosi

Sono passati due anni dall'apertura dell'inchiesta, da parte del pm Guariniello, sugli pneumatici potenzialmente pericolosi. La Procura di Torino ha disposto una nuova serie di controlli sulle case produttrici e sui principali centri di stoccaggio. Soltanto la Pirelli è risultata essersi adeguata alle prescrizioni che erano state imposte per la conservazione delle gomme, che vieta l'immissione nel mercato di prodotti pericolosi. Anche se - sottolinea lo stesso pm - anche le altre tre grandi case costruttrici (Michelin, Bridgestone e Goodyear) starebbero per adottare le precauzioni richieste.

L'inchiesta era stata aperta da Guariniello nel 2008, quando al pm erano giunte una serie di segnalazioni. Il problema è che gli pneumatici, con il tempo, subiscono un naturale processo di deterioramento e bisognava controllare che dopo la fabbricazione non venissero stoccati per troppo tempo e in condizioni non adeguate, rovinandosi. Se succedesse questo, una volta montati, gli pneumatici risulterebbero pericolosi, anche perché - avevano evidenziato gli esperti interpellati dal magistrato in un rapporto - il loro aspetto esterno è "normale" e addirittura "accattivante". Gli ispettori inviati dalla Procura hanno visitato diversi depositi di stoccaggio avevano scoperto che centinaia di migliaia di pneumatici rimangono in deposito a volte per dieci anni (mentre le norme prevedono un massimo di cinque o, in particolari condizioni, di sette), magari all'aperto o in gabbie metalliche prive di protezioni.

(ANSA)





 

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