Incendio di Beinasco: calano gli inquinanti, da domani riaprono le scuole
Il Comune invita a non mangiare le verdure coltivate sul territorio
Da domani, giovedì 16 dicembre 2021, le scuole di Beinasco riapriranno i battenti dopo i tre giorni di chiusura forzata a causa dell'incendio alla Demap di Beinasco, andata a fuoco nel pomeriggio di domenica 12 (qui le immagini), con la zona che era stata dichiarata inabitabile dal sindaco Daniel Cannati per un raggio di 400 metri dal luogo dell'incendio.
"Dopo il miglioramento dei risultati delle rilevazioni di oggi, mercoledì 15 dicembre 2021, in accordo con Asl, Arpa, Prefettura e tutti gli enti coinvolti nel Comitato Operativo Comunale, abbiamo deciso che dalla giornata di domani potranno riaprire tutti gli istituti scolastici della città", spiega il primo cittadino. E tra queste c'è anche la materna Pajetta, a Borgo Melano, chiusa per iniziativa personale, e precauzionale, del dirigente scolastico.
Cambia anche l'area soggetta al divieto di residenza e delle attività lavorative, limitata al raggio di 200 metri dal luogo dell'incendio in diminuzione rispetto ai giorni precedenti, che era stata fissata a 400 metri.
"Nelle prossime ore verrà comunicata la nuova planimetria dell'area nella quale rimarrà valida la possibilità di accedere alle aziende o alle abitazioni per esigenze urgenti e indifferibili e per un tempo il più possibile limitato. Sentito il parere di Asl e Arpa nella giornata di domani si svolgerà regolarmente il mercato in via Dolci. Le prime analisi mirate sembrano anche escludere la presenza di fibre di amianto nell'aria. Rimane comunque valida, a scopo precauzionale, la raccomandazione di indossare mascherine anche all'aperto nelle zone di Beinasco Centro e Fornaci", conclude il sindaco.
Intanto è stato individuato un nuovo sito di stoccaggio temporaneo presso l'impianto Benassi srl di Piobesi per la raccolta della plastica. Il regolare servizio quindi potrà riprendere a partire da oggi, 15 dicembre, e i passaggi saranno effettuati come da calendario.
Nel frattempo, il Comune di Orbassano, in seguito all'incendio di Beinasco, ha esteso l'area di sicurezza pari a un raggio di metri 600 dalla zona interessata dall'incendio (via Giotto 13, Beinasco).
"Acido fluoridrico almeno 10 volte rispetto alle quantità normali"
"A causa dell'inversione termica - spiegano dall'Arpa Piemonte -, si è ridotta la diluizione degli inquinanti e le zone di ricaduta erano prossime all'incendio". In viale Risorgimento, vicinissimo all'incendio, è stato registrato un valore record di Cov di 385 parti per bilione, quasi quattro volte il valore che si attenderebbe a Beinasco. In tutti gli altri monitoraggi i valori hanno superato ampiamente i 200.
Dopo l'istituzione della zona rossa, a Beinasco sono state evacuate 12 persone, che hanno dormito in albergo a Torino. Altre tre (su 16 residenti) sono state allontanate nella limitrofa area di Orbassano e hanno dormito su brandine nella palestra del centro sportivo Neghelli. Potranno tornare nelle loro abitazioni soltanto quando i valori degli inquinanti si saranno abbassati.
"Nella mattinata di oggi - aggiunge l'ente -, tra gli altri composti organici misurati, è stato determinato l’acido fluoridrico che ha mostrato valori anomali rispetto al fondo di aree industriali similari, valore di almeno 10 volte rispetto al valore di fondo antropico non mediamente misurato in queste aree. Parallelamente al controllo degli inquinanti nell'aria sono state date indicazioni circa il contenimento delle acque di spegnimento che sono convogliate in massima parte della rete fognaria e in una parte significativa, ma minore, attraverso ditte specializzate al trattamento di queste acque, prelevate dalle vasche di contenimento e avviate all’impianto di trattamento. In seguito al crollo del tetto che era costituito da fibre da manufatti contenenti amianto sono state avviate le misure per la determinazione delle eventuali fibre aerodisperse in atmosfera attraverso la sistemazione di campionatori nell’area intorno al capannone interessato dall’incendio".
Invito a non mangiare le verdure coltivate negli orti della zona
L'amministrazione comunale ha chiesto all'Asl To3 di effettuare indagini sui terreni e sugli orti urbani in prossimità della zona di interdizione. "Nell'attesa dei risultati che saranno forniti dalla stessa azienda sanitaria a scopo puramente precauzionale consigliamo a tutti i cittadini di Beinasco Centro e Fornaci di evitare il consumo di frutta e ortaggi coltivati sul territorio, ad esempio in orti domestici, in questi giorni, e rinnova l'invito ad evitare di uscire di casa, se non quando strettamente necessario, indossando in ogni caso adeguati dispositivi di protezione, come la mascherina Ffp2", scrive ancora l'amministrazione comunale.
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