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Cronaca Aurora / Corso Novara

Taglio del nastro per i giardini. Ma la Nebiolo ancora non convince

Il presidente Atc Rossi e l'assessore alla Viabilità Lubatti hanno partecipato all'inaugurazione. Ma intorno all'area verde fioccano i problemi

Dopo vent’anni di abbandono finalmente una buona notizia. Sono stati inaugurati oggi pomeriggio i giardini di corso Novara angolo via Bologna. Un polmone verde per 160 famiglie che vivono nelle case Atc di quell’area. Al tenere a battesimo campi da calcetto, scivoli e altalene ci hanno pensato il presidente di Atc Torino Elvi Rossi, l'assessore comunale alla Viabilità Claudio Lubatti, il presidente della circoscrizione Sette, Emanuele Durante e il coordinatore alla Sanità Ernesto Ausilio. L'area, escluso il giardino, è oggi ridotta ad un cantiere fantasma. Il progetto di riqualificazione approvato quasi dieci anni fa, ossia nel 2003, non è mai partito e con esso si sono smarriti anche i sogni e le speranze di tutto il quartiere Aurora. Qualcosa, però, pare finalmente muoversi.

A cominciare dai giardini realizzati da Atc con un finanziamento di circa 400mila euro, oneri di urbanizzazione che l’agenzia doveva alla Città a seguito della realizzazione dei 160 appartamenti di edilizia residenziale pubblica compresi tra corso Novara e via Como, un tempo sede della fonderia Nebiolo. La costruzione degli edifici è terminata nel 2010 e all’inizio del 2011 le case sono state consegnate alle famiglie. All’interno si trovano anche due comunità alloggio, una delle quali, al piano terra è in grado di ospitare persone disabili. 

“L’area, che ha una superficie di 5mila e 700 metri quadrati – ha spiegato il presidente Rossi – ospiterà un campo sportivo polivalente e giochi per i bambini, in diverse fasce d'età”. Dalla classica altalena con le molle al castello con gli scivoli e le pareti da scalare. Senza dimenticare le nuove piante collocate a cavallo tra un gioco e l’altro. “Sarà un luogo sicuro e illuminato dove gli anziani potranno trascorrere qualche ora a chiacchierare sulle panchine” hanno dichiarato Durante e Ausilio. Le panchine, nota curiosa, sono state realizzate in cemento per scoraggiare i vandali. E il taglio del nastro – vale la pena ricordarlo - non cancellerà facilmente alcuni problemi. A cominciare dai progetti di riqualificazione di cui si sono perse completamente le tracce. Senza dimenticare l’incuria degli edifici invasi da erbacce e infiltrazioni d’acqua

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