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Cronaca

Presto la tassa di soggiorno anche agli alloggi privati adibiti a B&B

Aumentano i privati che in città offrono pernottamenti ai visitatori. Braccialarghe: "Chiederemo la modifica della Legge Regionale per l'imposta turistica"

I tempi sono cambiati e con essi anche il modo di fare turismo. I visitatori che si recano a Torino per ammirarne i suggestivi angoli storici e le molteplici bellezze, sempre di più finiscono per fare uso di strutture ricettive "a carattere non imprenditoriale". Il classico soggiorno in albergo, anche per via dei prezzi salati, comincia a passare di moda e anche su internet, è possibile rintracciare con estrema facilità, privati che mettono a disposizione dei turisti, per una o più notti, camere e servizi, molto spesso anche completi di prima colazione. Insomma dei veri e propri Bed&Brekfast che però tali non possono essere considerati e che in questo senso forse andrebbero regolamentati.

Lo scorso agosto, il consigliere Paolo Greco Lucchina (NCD), recentemente eletto vicepresidente della Commissione Lavoro e Commercio al posto di Federica Scanderebech,  ha presentato un'interpellanza a questo proposito: fare in modo che la famosa imposta di soggiorno applicata ad ogni alloggiamento fino ad un massimo di 4 o 7 pernottamenti consecutivi, come vuole la Legge Regionale in materia turistica, sia applicata anche agli immobili occasionalmente usati ai fini ricettivi. "Sarebbe opportuno - ha dichiarato Lucchina - adeguare la normativa regionale al fine di poter equiparare le varie strutture alberghiere ed extra alberghiere offerte al turista, colmare un vuoto legislativo e aumentare le entrate destinate alla nostra città. Soprattutto in questi tempi, in cui i bilanci ci richiedono grandi sforzi sull'utilizzo delle risorse pubbliche".

Lucchina sollecita così un adeguamento della legge alle nuove esigenze, inserendo nello specifico la volontà di promuovere nuove forme di ricettività, e in seguito una modifica del regolamento comunale n.349 per l'applicazione dell'imposta di soggiorno, aggiornando le strutture ricettive per cui è previsto il pagamento della medesima. "Torneremo alla carica in Regione per richiedere questa modifica già adottata in altre zone d'Italia - ha risposto l'assessore alla Cultura e Turismo, Maurizio Braccialarghe -. Questo tipo di turismo si sta diffondendo a macchia d'olio ed è giusto che anche i turisti che usufruiscono di alloggi privati, paghino l'imposta esattamente come coloro che soggiornano in hotel".  In molte regioni italiane queste modifiche sono già state adottate: in Sardegna e in Campania già da diversi anni e in tempi più recenti anche in Veneto.

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