Morì il 24 aprile 2009 mentre prestava il suo servizio alla città. Il vicebrigadiere Marino Ferraro fu travolto da un treno sulla massicciata della linea ferroviaria in corso Principe Oddone, mentre inseguiva uno spacciatore, nel corso di un’operazione antidroga dei carabinieri. Stamattina, i giardini situati tra corso Ciriè e le vie Cigna, Sassari e Rovigo, sono stati intitolati alla sua memoria.

"La città di Torino ha un debito con la famiglia Marino - ha dichiarato, senza nascondere una leggera commozione, la sindaca Chiara Appendino, intervenuta alla cerimonia -. I fenomeni di illegalità ci spronano a cercare di costituire una comunità forte, affinchè certi valori siano trasmessi alle nuove generazioni. Per far sì che altri servitori dello Stato non debbano perdere la loro vita".

In tubino grigio e senza trucco, la prima cittadina ha abbracciato la vedova Loredana Inserra e i due figli adolescenti, presenti anche loro all'inaugurazione della targa intitolata al papà scomparso sei anni fa. Alla cerimonia ufficiale sono intervenuti anche il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci e il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Arturo Guarino.

Ma ai giardini era presente anche tanta gente comune che dal 2010 aspetta una targa in ricordo del vicebrigadiere: "Era un gesto obbligato della Città verso la famiglia Ferraro - ha commentato commosso Gerardo Livolsi che abita all'angolo con via Cigna -: ricordo benissimo quel giorno in cui il vicebrigadiere ha perso la vita mentre prestava servizio per la comunità. Oggi le cose non sono migliorate e per chi abita da queste parti non è un bel vivere: gli spacciatori ci sono ancora e non mancano fenomeni di microcriminalità. Confidiamo nella nuova amministrazione".