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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gruppo neonazista con preparazione paramilitare, anche due torinesi tra gli indagati

Propagava anche bufale a sfondo no-vax

Ci sono anche due torinesi tra i 26 indagati dalla procura di Napoli e perquisiti nella giornata di ieri, martedì 19 ottobre 2021, per il gruppo neonazista e suprematista 'L'Ordine di Hagal', accusato di avere promosso campagne di apologia del fascismo, negazionismo della Shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo e una “costante attività di addestramento paramilitare”.

Il procuratore di Napoli Giovanni Melillo scrive che il gruppo era caratterizzato da una “rigida compartimentazione informativa in base al livello gerarchico raggiunto e volta a realizzare un avanzato addestramento militare dei suoi adepti, alcuni dei quali risultano aver frequentato, anche all’estero, corsi per l’utilizzo di armi da sparo corte e lunghe e per l’addestramento in tecniche di combattimento corpo a corpo”.

Oltre che neonazista, il gruppo era anche noto come negazionista, no vax e fabbricatore di fake-news. Sul suo sito il vaccino contro la pandemia è definito così: "Non è un vaccino ma una terapia genica sperimentale che modifica il dna in maniera irreversibile e perpetua”.

Secondo quanto accertato dalla Digos di Napoli e dall'Ucigos di Roma, nelle disponibilità degli indagati c'erano armi di vario tipo e abbigliamento militare. L'addestramento sarebbe stato svolto in alcuni campi del Napoletano e del Casertano. Nelle chat di Whatsapp e Telegram intercettate si parlava anche di prossime azioni violente, che però non si sono mai concretizzate.

La posizione del presidente del gruppo L'Ordine di Hagal

Riceviamo e pubblichiamo da Maurizio Ammendola, presidente de 'L'Ordine di Hagal': "A seguito delle notizie riportate dai mezzi di comunicazione-stampa in relazione alle 'finalità' dell’Ordine di Hagal, non vere e lontane dalla finalità e dalla fattiva operatività della stessa, che è sempre stata quella di denunciare le menzogne della narrazione di sistema main-stream, in particolare nell’era covid, opponendosi dalle sue origini alle limitazioni delle libertà individuali conseguenti; notizie infondate che hanno, di fatto, demonizzato l’associazione Ordine di Hagal, affibbiandole un’immagine che non ha nulla a che fare con la realtà dei fatti. Per queste ragioni, l’Associazione per il tramite del suo presidente denuncia l’opera di mettere a tacere la voce 'fuori dal coro' rappresentata dall’Ordine di Hagal, riservandosi azioni legali. All’uopo si sottolinea l’estraneità ad ogni forma di violenza e discriminazione,  l’assenza di legami con persone violente o radicalizzate indicate negli articoli del main stream, italiane e tanto meno ucraine, così come di non avere alcun legame con ambienti riconosciuti come 'neofascisti' o 'neonazisti'. Ribadiamo che l’Ordine di Hagal nonj è neanche un partito politico, ma un’associazione di tipo spirituale, che cerca e divulga la riscoperta e il rilancio della crescita  spirituale dell’individuo, per il riavvicinamento all’Entità divina che è offuscata e ammorbata dalla propaganda del materialismo esistenziale, con il fine di realizzare una esistenza eticamente elevata, collaborativa, democratica, libera, sensata, e per farlo non ha mai esulato dall’offrire una chiave di lettura diversa da quella raccontata dal main stream unito, sempre approfondita, legata a documentazioni e fatti indagati a fondo e per anni da esperti (sempre citati) dei vari settori trattati, e che per questo ha sempre subìto censura e pressioni da parte del sistema (sistema di auto-protezione della mafia bancario/finanziaria). La matrice completamente non violenta delle idee e delle iniziative sociali dell’Associazione Ordine di Hagal nulla ha a che fare con la gogna mediatica illegittima e diffamatoria, cui l’associazione è stata sottoposta su giornali, media e social! Tutto ciò rappresenta facilmente, a chi certo rimane con il suo equilibrio cognitivo e il suo senso critico, che è in atto una sorta di Inquisizione, una effettiva persecuzione religiosa, prima di tutto 'ad personam', ma anche e più in generale, nei danni di una minoranza di
libere persone che si riconoscono nei valori più alti dell’umanità, ovvero il senso di responsabilità verso i propri simili e verso le generazioni future, nel conservare la civiltà e mantenere le libertà costituzionali faticosamente conquistate dai nostri padri, con anni di dure lotte, quelle si, con grandi spargimenti di sangue, violenza e dolore. Si smentisce, categoricamente, in particolare tra le altre cose, il fantomatico addestramento militare all’uso delle armi del presidente dell’Ordine di Hagal: il presidente non ha mai partecipato a nessun campo di addestramento all’uso di armi da fuoco in Polonia, (non si è neanche mai spostato dall’Italia nel periodo indicato), né altrove, essendo anche obiettore di coscienza e vegetariano da anni, per ragioni etiche e spirituali, profondo amante della vita umana, vegetale e animale, e più in generale, della Creazione Divina, per le quali nutre e insegna grande rispetto. La presente anche affinché chi non conosceva prima Ordine di Hagal, non si faccia influenzare dalle odiose notizie della stampa, e vada a leggere, vedendo coi propri occhi sul sito, il tenore e la tipologia delle iniziative e degli articoli pubblicati negli anni e guardi il video inaugurale, per rendersi esso stesso conto della completa infondatezza e perfino inverosimiglianza, delle informazioni denigratorie bombardate dai media in queste settimane. Senza dimenticare della riserva di denunciare quei mezzi di stampa in particolare che hanno, secondo chi scrive, diffamato attraverso la diffusione non solo di informazioni coperte da segreto istruttorio, viste le indagini in corso, ma anche per la manipolazione e 'gonfiaggio' che esse hanno subìto, nel passare da informazioni di documenti istruttori in fase di indagine e verifica, a vere e proprie “fakenews” conclamate, sulle pagine dei quotidiani e mezzi di comunicazione in genere, nazionali e locali, creando addirittura questioni di pericolo all’incolumità personale del sottoscritto presidente e del vicepresidente, nonché delle rispettive famiglie, avendone diramato perfino molti dati sensibili e personali e avendoli dipinti falsamente come 'capi di una cellula neonazista'... Cosa questa che, tanta è la falsità dell’affermazione, sarebbe risibile, se non fosse drammatica per le sue conseguenze potenziali. Confidando comunque e sempre nell’operato della giustizia, nel buon lavoro dei legali, nella capacità di obiettività degli inquirenti, rimaniamo in attesa degli sviluppi delle indagini augurandoci banalmente che episodi del genere non si ripetano e che risulti vittoriosa la forza della verità e della luce".

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