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Cronaca

Gioventura Piemontèisa: "Il Comune di Torino discrimina i Piemontesi"

Il Movimento Gioventura Piemontèisa: "Il 17 febbraio è stato respinto l’Ordine del Giorno che avrebbe permesso la traduzione (totalmente gratuita) di alcune pagine di presentazione del sito istituzionale anche nella lingua autoctona della città"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Il Movimento Gioventura Piemontèisa esprime tutto il proprio sdegno per l’ennesima discriminazione perpetrata dal Comune di Torino ai danni dei Piemontesi.

Il 17 febbraio è stato, infatti, respinto l’Ordine del Giorno che avrebbe permesso la traduzione (totalmente gratuita) di alcune pagine di presentazione del sito istituzionale anche nella lingua autoctona della città. Il medesimo sito presenta, viceversa, le versioni complete in arabo, rumeno, albanese, spagnolo e romeno (fra le lingue più parlate in città).

In tutta Europa è cosa assolutamente normale il vedere la lingua locale a fianco della lingua di Stato nella toponomastica, nella scuola, nelle istituzioni (si pensi alla Catalunya, alla Bretagna, al Tirolo, Al Friuli-Venezia Giulia).

Hanno votato contro 19 consiglieri (tra cui il sindaco Piero Fassino): Alunno, Carretta, Cassiani, Centillo, Curto, Dell’Utri, Fassino, Grimaldi, La Ganga, Levi, Levi-Montalcini, Lospinuso, Mazzarelli, Nomis, Onofri, Paolino, Scanderebech, Ventura, Viale, 2 si sono astenuti (Altamura e Porcino) mentre altri 7 (che sarebbero stati determinanti) hanno preferito non essere presenti alla votazione: Berthier, Coppola, Cuntrò, Magliano, Sbriglio, Troiano.

La “motivazione”? Per costoro La lingua piemontese sarebbe un “dialetto”. Tra i tanti, a dimostrazione dell’assoluta ignoranza di questi consiglieri, citiamo a smentita il prof. Georg Bossong, dell’Università di Zurigo, uno dei più importanti linguisti a livello mondiale: «...non c’è dunque nessun dubbio che il piemontese sia tipologicamente ben differente dall’italiano e che si avvicini di più al francese sotto molti aspetti. In termini esclusivamente linguistici è incontestabilmente una lingua a parte, una "lingua per distanza" rispetto all’italiano e per niente un “dialetto”».
E poi questi signori si riempiono la bocca di parole come “diritti”, “integrazione”, “discriminazione”. È evidente che i discriminati sono i Piemontesi. Proprio dal provincialissimo Comune che, invece, dovrebbe rappresentarli.

- Video: https://www.gioventurapiemonteisa.net/?p=19857

- La lingua piemontese: https://www.gioventurapiemonteisa.net/?page_id=3308

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